Sciopero dei Tir a dicembre? L’autotrasporto dà l’ultimatum al governo

UGGE a Tracky emotionÈ un vero e proprio ultimatum quello che il mondo dell’autotrasporto ha lanciato al Governo da Monza, dove i rappresentanti di categoria si sono ritrovati al Truck Emotion, principale vetrina nazionale dell’autotrasporto: se il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e il presidente del Consiglio Matteo Renzi non daranno risposte concrete entro la metà del prossimo mese di novembre, sarà sciopero. Un fermo nazionale del trasporto merci che, ha precisato Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, “potrebbe avvenire attorno all’Immacolata, considerati i tempi tecnici che ci obbligano a dichiarare un fermo 25 giorni prima dell’effettuazione. La parola finale”, ha sottolineato il numero uno di Fai Conftrasporto, “spetta comunque ai nostri associati ai quali, in assenza di risposte concrete da parte di un Governo che da troppi mesi offre solo parole e nessun fatto, temo non resti altra strada se non quella della protesta”. “Se il Governo non dimostrerà, a brevissimo, la volontà di recuperare i 10 mesi che ci ha fatto perdere in chiacchiere, che mobilitazione sia”, gli ha fatto eco Amedeo Genedani, presidente nazionale di Confartigianato Trasporti, seduto sul palco dei relatori dove non era presente invece Cinzia Franchini, presidente nazionale di Cna Fita a conferma di una “spaccatura” ormai evidentissima con le altre associazioni di categoria. Spaccatura che sembra non esistere invece sulla volontà di attuare a dicembre un fermo nazionale dei trasporti, come hanno confermato i sonori applausi che hanno sottolineato le parole di Antonio Petrogalli, storico dirigente di Fai Conftrasporto. “Io sono un vecchio autotrasportatore”, ha detto Petrogalli, “ma sono pronto a combattere, non me ne starò impassibile ad assistere alla morte di una categoria, al licenziamento di tanti dipendenti che hanno famiglia. Se dobbiamo morire, almeno facciamolo combattendo”.