Aerei, New Livingston sospende l’attività: “La colpa è del crollo del turismo”

New Livingston non vola più. La società aeronautica specializzata nel settore dei voli charter ha infatti sospeso le proprie attività di volo dal 7 ottobre. “Una decisione difficile e sofferta che arriva dopo circa tre anni di attività”, si legge in un comunicato della società. “New Livingston, vettore aereo italiano a capitale privato che opera voli nazionali e internazionali, si vede costretta a sospendere le operazioni di volo a causa del crollo del turismo, soprattutto del segmento vacanziero verso l’Egitto e il bacino del Mediterraneo, che ha subito un tracollo dopo la Primavera Araba e la conseguente instabilità dell’area, e la drastica riduzione di domanda per le rotte verso la Russia a causa della crisi politica in corso”, spiega la società.

“Un forte calo dei ricavi è imputabile, inoltre, ad alcuni crediti non pagati quali ad esempio quelli dell’Aeroporto di Rimini, su cui la proprietà aveva puntato per il rilancio e verso cui vanta ancora un credito importante per biglietti venduti, le cui somme non sono state mai trasferite alla compagnia aerea”.
“È una scelta di responsabilità chiudere la compagnia aerea senza debiti nei confronti dei dipendenti”, spiega Riccardo Toto, che nel 2011 ha ha rilevato la compagnia aerea dall’amministrazione straordinaria. “La sofferta decisione che prendiamo in queste ore è conseguenza del fatto che rispetto a soli due anni fa, non esiste oggi un mercato per poter andare avanti. Il mercato charter è stato completamente sconvolto da fattori interni, ma soprattutto dalle turbolenze internazionali”. Intanto l’Enac ha chiesto e ottenuto che “New Livingston, in accordo ai regolamenti europei vigenti, si faccia carico della riprotezione di tutti i passeggeri già in possesso di biglietti fornendo, più in generale, tutte le dovute informazioni all’utenza”.