Il protocollo d’intesa sottoscritto il 28 novembre 2013 dalle principali associazioni dell’autotrasporto e dai responsabili del governo è stato gettato nel cestino anche da Anita, che così come già deciso da Conftrasporto, Confartigianato Trasporti e Sna Casartigiani, ha deciso di disdettare il documento siglato, al termine di mesi di trattative per scongiurare nuove proteste. In un comunicato il presidente di Anita Thomas Baumgartner ha infatti confermato che “l’’esito dell’incontro tra il Governo e le associazioni dell’autotrasporto ha indotto gli organi direttivi di Anita a dare disdetta al Protocollo d’intesa del 28 novembre 2013”, aggiungendo che “è incomprensibile come il Governo non abbia pienamente afferrato il ruolo strategico dell’autotrasporto per l’economia italiana. Prova né è il fatto che misure importanti per il settore, per di più a costo zero per lo Stato, non siano ancora state attuate oltretutto senza alcuna spiegazione. Alle imprese occorrono certezze e servono strumenti per recuperare margini di competitività”, ha concluso Thomas Baumgartner , “ci aspettiamo che argomenti quali accise, risorse, lotta al cabotaggio abusivo, divieti di circolazione, compensazione con credito d’imposta per gli investimenti, trovino presto risposte concrete. Il Governo deve dirci una volta per tutte cosa intende fare del comparto dell’autotrasporto italiano, ossia, se vuole che il nostro Paese conservi il proprio tessuto imprenditoriale o se intende assistere passivamente all’inevitabile declino del nostro settore”.