Tutti gli italiani, ammalati o sanissimi che siano, devono aver apprezzato e devono essersi sentiti rassicurati da uno spot diffuso recentemente per affermare che chi utilizza dei farmaci deve avere l’assoluta certezza che quei prodotti, con i loro principi attivi perfettamente custoditi, siano in grado di aggredire il male. Quelle realtà che operano nel settore farmaceutico e che garantiscono che ogni farmaco venga adeguatamente trattato, anche e soprattutto durante la delicatissima fase del trasporto nelle farmacie e negli ospedali, meritano tutta la nostra stima e fiducia. Ma quanti sono? E quanti invece non lo fanno? Lo chiediamo anche perché non abbiamo più avuto notizia dei risultati delle verifiche che, siamo certi, saranno sicuramente seguite alle segnalazioni presentate da Conftrasporto e relative a comportamenti molto lontani dalle regole previste per il trasporto dei medicinali. Segnalazioni documentate, con tanto di fotografie e filmati, apparsi perfino sul Tgcom 24, che denunciavano come medicinali definiti salva vita venivano trasferiti su normali utilitarie, una delle quali po’ datata e senza neppure l’aria condizionata, per essere poi depositati per strada, sull’asfalto che, che in quelle giornate, era il periodo estivo, facevano registrare anche temperature intorno ai 40 gradi. Medicinali che, ci hanno spiegato alcuni esperti, se non sono mantenuti alle temperature previste diventano non solo inefficaci ma addirittura dannosi per la salute dei destinatari. Certi che chi di dovere abbia raccolto quelle segnalazioni e abbia operato per reprimere quegli abusi, e in attesa di averne conferma, annotiamo intanto che l’Unione europea ha deciso l’istituzione di un marchio che sarà fornito a chi aderirà al lodevole scopo di combattere la contraffazione. L’iniziativa si avvierà a settembre e i Paesi membri avranno dodici mesi per recepire la direttiva. Gli utenti, attraverso un link, avranno così la possibilità di verificare l’elenco dei fornitori virtuosi. Un’ottima “cura” per la salute dei medicinali, e dunque dei pazienti, destinata a migliorare ulteriormente se sarà garantita la tracciabilità di tutte le operazioni legate al rifornimento. Se non si verificherà l’intera filiera e non si coinvolgerà nella responsabilità anche chi, per risparmiare qualche centesimo, utilizza vettori inadatti, il farmaco non risulterà contraffatto ma i principi attivi saranno precipitati e quindi inefficaci, quando non addirittura dannosi.
Paolo Uggé