Brebemi, aperta la nuova autostrada che permette di scavalcare il traffico sulla A4

BREBEMIC’è chi, come il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, l’ha definita un’autostrada nata “già maggiorenne” e chi, come il presidente della società che l’ha ideata, progettata e realizzata, Francesco Bettoni, l’ha addirittura definita, salvo essere subito smentito dallo stesso presidente del Consiglio, la prima opera pubblica “tangent free”, ovvero realizzata senza tangenti, della storia del nostro Paese. Una cosa è certa: la nuova autostrada A35 Brebemi che da oggi collega Brescia a Milano “scavalcando” a sud l’Autostrada A4, nata dopo un percorso durato 18 anni (ma solo per colpa della burocrazia visto che il cantiere ha invece accelerato i lavori al punto da stabilire un primato di velocità nella realizzazione di un’opera del genere in Italia), costata 1.61 miliardi di euro interamente autofinanziati col primo progetto di project financing vincitore di due premi internazionali a Londra lo scorso febbraio (soldi che eliminando le tangenti, hanno consentito di risistemare la viabilità anche nei territori dei tantissimi Comuni attraversati), è un’infrastruttura che può rappresentare la svolta decisiva per il nostro Paese. “Perché rappresenta la prova che l’Italia quando vuole sa fare come e meglio degli altri”, come ha affermato il presidente del Consiglio, intervenuto con i ministri Maurizio Lupi, Maurizio Martina e con il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni all’inaugurazione della nuova autostrada che si è svolta al Centro di manutenzione e controllo della direttissima Brescia-Bergamo-Milano, a Fara Olivana, in provincia di Bergamo. “Dobbiamo smettere di fare di noi un racconto paradossale, del Paese solo del buon vino e del buon cibo”, ha sottolineato il premier Matteo Renzi applaudito in più occasioni a scena aperta dagli oltre 1500 ospiti invitati alla cerimonia, “perché l’Italia possiede le migliori competenze tecniche e professionali che molti all’estero ci invidiano. E la Lombardia, con la Brebemi, ne è stata un esempio”. Considerata fin dalla fine degli Anni 90, quando se ne cominciò a parlare, un’opera fondamentale per la nuova viabilità autostradale della Lombardia e del Paese, la nuova  autostrada è lunga 62,1 chilometri, ha 15 svincoli di cui sei con caselli e dispone di una dotazione tecnologica conforme ai più elevati standard di sicurezza europei. Una nuova infrastruttura, come ha sottolineato il presidente di Brebemi, “in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita nella regione, riducendo del 60 per cento il traffico pesante sulla viabilità locale, cancellando 6,8 milioni di ore perse in coda e riducendo le emissioni di anidride carbonica”. Un’opera realizzata senza contributi a carico dello Stato, con l’intera spesa  finanziata per il 21 per cento esclusivamente con i mezzi propri messi a disposizione dai soci e per il 79 per cento attraverso il ricorso al debito con le banche, che, come ha sottolineato Ettore Pirovano, presidente della Provincia di Bergamo, “consentirà alle nostre migliori imprese, capaci di realizzare le tecnologie più all’avanguardia in Europa e nel mondo, di non vedere il frutto del proprio intelletto e del proprio lavoro bloccato dal traffico non appena messo il muso del furgone fuori dal cancello dell’azienda”. La Brebemi è una delle opere che, hanno concluso i relatori, una volta ultimati i lavori per i 32 chilometri della nuova tangenziale est esterna e superati gli ostacoli che ancora esistono sul cammino della Pedemontana, “potranno finalmente consentire al Paese e alla sua economia di ripartire”.