“L’autotrasporto nel nostro Paese oggi è di fatto un settore che sta in piedi solo grazie alle politiche pubbliche, con risorse finalizzate per lo più a comprimere ulteriormente i costi del servizio per il committente. È un modello ipertrofico, basato sulla frammentazione dell’offerta, dove la competizione è fatta essenzialmente sui prezzi, e quindi sui costi, a scapito delle regolarità e della sicurezza. Un modello la cui cronica inefficenza dimensionale lo espone a un livello di concorrenza internazionale che può essere fronteggiato solo con sostanziose sovvenzioni a fondo perduto”. Ad affermarlo è stato il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggé, intervenendo a Parma alla 21ª assemblea congressuale della Fai, la federazione italiana autotrasportatori. Una situazione gravissima, quella denunciata dal presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, ma ancora curabile. A patto, ha tuonato Paolo Uggè, che il Governo intervenga immediatamente con una serie di misure per assicurare un futuro a questo settore indispensabile per la ripartenza dell’economia del nostro Paese ma ancora eccessivamente polverizzato, ad altissimo rischio di infiltrazioni malavitose, gravato dalla concorrenza sleale. Un settore in costante conflitto, stretto da un accesso di burocrazia e incapace di fare sistema”. Quali sono queste misure? “Interventi per la riduzione della pressione fiscale e contributiva sul costo del lavoro, accompagnati da misure di sostegno all’occupazione; misure per aumentare l’efficienza dell’industria logistica e la crescita strutturale delle imprese; sviluppo dell’intermodalità; ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture; parità di condizioni con i concorrenti esteri, specialmente con quelli dei Paesi dell’Est; riduzione della burocrazie e semplificazione della normativa che regola il settore, primo fra tutti il Codice della Strada; risorse strutturali e legati a criteri selettivi, che possano incentivare la realizzazione di progetti innovativi di sviluppo. E, ancora, riesame dell’attuale disciplina sui costi minimi; lotta all’illegalità in tutte le sue forme; controlli e sanzioni realmente efficaci, per la regolarità del mercato; riforma dell’Albo riportando a livello centrale le competenze: accesso selettivo alla professione e al mercato, agendo sull’idoneità finanziaria soprattutto sull’onorabilità come condizione preliminare e continuativa dell’esercizio dell’attività d’impresa. Manovre senza le quali, ha affermato Paolo Uggè, l’autotrasporto non potrà ripartire.