I trasportatori non possono lavorare perché il governo dimentica le Commissioni

La burocrazia e la politica italiana sono i peggiori nemici di chi fa impresa. Nemici talmente pericolosi  da arrivare a uccidere migliaia di imprese. Da anni questo cancro viene denunciato senza che nessuno, dai politici corrotti figli della Prima repubblica ai grandi rottamatori del “nuovo corso politico” abbia fatto  concretamente e rapidamente qualcosa per fermare questa macchina trita soldi e trita imprese. L’ennesima conferma arriva da una lettera inviata dai rappresentanti di Conftrasporto alla segreteria del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente nella quale si segnala come “alcune imprese di trasporto rifiuti delle Regioni Lombardia e Veneto associate alla federazione siano impossibilitate a operare legalmente, e questo perché  non riescono a rinnovare la loro iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali”.

Il tutto per un semplice, quanto assurdo motivo: la mancata ricostituzione delle relative Commissioni delle loro Sezione regionali”. Nella lettera i responsabili di Conftrasporto chiedono “un pronto intervento da parte di codesto spettabile ministero per ripristinare le Commissioni in questione e sbloccare la situazione di numerose imprese, che perderebbero altrimenti lavori e appalti già programmati, in un momento particolarmente delicato dal punto di vista economico”.