Stangata sulle accise sui carburanti? Autotrasporto a un passo dal fermo

“Se il Governo voleva uno scontro frontale con il mondo dell’autotrasporto ha certamente compiuto la manovra migliore per ottenerlo: la decisione di tagliare il recupero dell’accisa sui carburanti non potrà infatti che avere una risposta immediata e decisa e ognuno dovrà assumersi poi le proprie responsabilità in caso di un fermo nazionale dell’autotrasporto. Un fermo che le associazioni di categoria potrebbero essere costrette a proclamare di fronte a questo ennesimo schiaffo. Il Governo Letta evidentemente pensa di poter fare liberamente quello che neppure il governo dei tecnici ha osato fare, ma sta compiendo un clamoroso errore”. Con queste durissime parole il presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè ha commentato l’introduzione, nel decreto di stabilità, di un decreto del presidente del consiglio dei ministri, “con il quale il Governo si prepara a ridurre il recupero dell’accisa sui carburanti del 25 per cento. Una nuova decisione che la dice lunga sull’incapacità del Governo di trovare la strada giusta per uscire dalla crisi”, ha proseguito Paolo Uggè.

“È semplicemente incredibile che da un lato non si riesca a comprendere che basterebbe  approvare semplicissime norme amministrative (lo sportello doganale unico, la cancellazione dall’Albo delle imprese di circa 50mila realtà che non possiedono i requisiti, i controlli mirati per colpire gli evasori…) per aumentare automaticamente le entrate per le casse dello Stato e dall’altro si possano approvare soluzioni in grado solamente di generare un ulteriore decremento della produttività del sistema Paese. La tragica verità è che siamo di fronte a decisioni improvvisate, che neppure il peggior amministratore di condominio potrebbe immaginare. Il Governo sappia però che imboccando questa strada si assumerà un carico di pesantissime responsabilità di cui dovrà rispondere a tutto il Paese. Il mondo dell’autotrasporto si attende una risposta chiara e definitiva nella giornata di domani nella quale è previsto l’incontro fra esponenti del ministero e del mondo dell’autotrasporto. Dopodiché agirà di conseguenza”.

17 risposte a “Stangata sulle accise sui carburanti? Autotrasporto a un passo dal fermo

  1. Pronti a scendere sul campo. E’ ora di iniziare a far sentire la voce del popolo ormai portato all’esasperazione. Letta, perche’ non inizi dagli sprechi della politica invece di rompere sempre a chi gia’ fa la lotta per la sopravvivenza?

  2. Siamo gia’ ridotti male e dire male e già una bella parola. Ma sì, fermiamoci: tanto ci fermeremo lo stesso non molto lontano con tutte le leggi e cavoli vari .I tir se li puo’ comprare lo Stato, noi faremo gli autisti statali così poi la testa se la dovranno grattare loro con i loro stipendi da fame poverini…

  3. Ritorno a scrivere dopo un po’ di tempo (sono per fortuna o sfortuna andato in pensione). Una sola risposta desidererei avere: ma ci credete ancora che faranno qualcosa per l’autotrasporto, senza mettere i camion di traverso per tutta Italia? Io ci ho sempre sperato ma non e’ accaduto. Sono prima caduto io.

  4. Secondo me su questo argomento in caso di fermo ci sarà una posizione univoca. La riduzione del recupero dell’accisa può essere il colpo di grazia delle nostre già martoriate imprese!!!

  5. O si fa una protesta durissima oppure si muore. Io avrei anche una proposta un po’ pazza: accettare la riduzione delle detrazioni in cambio della validità dei costi minimi (debitamente adeguati agli ultimi aumenti) indissolubilmente legata alla indeducibilità per i clienti del costo dei trasporti e della relativa Iva se le tariffe fatturate sono inferiori ai costi minimi. Non so cosa ci converrebbe di più.

  6. Sarebbe utile sapere a quanto ammonta in termini economici, questo “clamoroso errore” che può generare un fermo dei servizi. Tra Sistri, corsi per la sicurezza, scarsa capacità contrattuale, l’incontrollabile utilizzo del lavoro interinale da agenzie estere, la capillare azione degli operatori esteri nel mercato del trasporto nazionale… ci si riduce ancora a “minacciare” un fermo sulla questione del gasolio….!!!

  7. Se vogliono la guerra che questa sia. Poi non cerchino di far passare noi per terroristi e affamatori del popolo. Gli unici terroristi affamatori del popolo e incapaci sono al Governo.

  8. Ma cosa aspettiamo? Che il signor Letta ci carichi su un bel carrozzone del governo e ci porti al macello? Fermiamoci e subito, tutti insieme.

  9. Forse i signori politici si accorgeranno di quanto siamo importanti solo quando nessun trasportatore gli recapiterà il suo frugale pasto di caviale ostriche e champagne? Da assaporare alla faccia di chi non arriva al 20 del mese….. Politici, fate pena!!!!!

  10. “Certamente, occorre molta più forza e credibilità per mettere finalmente le mani nei reali problemi di questo settore, che non per proclamare un fermo, la cui conclusione appare, purtroppo, già scritta per il trasportatore che, finita la protesta, tornerà di nuovo di fronte al proprio committente con il cappello in mano, come e peggio di prima”. Le parole di Claudio Donati di Assotir, tratte dall’articolo “SE LA DISPERAZIONE E L’INERZIA DIVENTANO SCELTE POLITICHE DELL’AUTOTRASPORTO….. ” meritano un’attenta riflessione da parte di tutti, anche se si riferiscono al fermo proclamato dalle associazioni siciliane.

  11. Voglio proprio vedere se stavolta le associazioni di categoria “tutte” riusciranno a stare insieme per l’intera Categoria degli Autotrasportatori “tutti”…

  12. Per favore, se vogliamo fare uno sciopero, riuniamoci prima e mettiamoci d’accordo, non che prima non dite niente, non chiamate, non chiedete, e poi vi mettete ai caselli a rompere le scatole e ai finestrini e a insanguinare la gente!

  13. Scioperi portano solo scompiglio e disagi che sicuramente ci ritorceranno contro; un’idea mi corre continuamente nella mente: blocco pagamento per un anno di ogni tipo di tassa!! riduzione del prezzo del gasolio nell’immediato acquisto e non dopo mesi mesi con un lavoro appesantito da conteggi e condizioni di facile errore…
    -Amministratore AZIENDA FAMIGLIARE AUTOTRASPORTI dal 1994……..

  14. L’eventuale sciopero contro la riduzione delle accise è più che giusto, ma bisogna allargare il discorso a tutti quei problemi che siamo costretti ad affrontare tutti i sacrosanti giorni: tempi interminabili per attese per carichi e scarichi, viabilità, multe per un km di velocità in più o per un minuto di pausa non fatta, tariffe (si, anche le attuali!) che non coprono nemmeno i costi, i costi dei ns autisti che aumentano sempre più a fronte di un netto che arriva nemmeno al 50 per cento, termini di pagamento lunghi… come una volta !, i 60 giorni!?, e quando mai !!!, Lo ribadisco, hanno deciso che il trasporto stradale deve morire. E naturalmente siamo sulla strada buona, e le associazioni che dovrebbero proteggerci se ci sono…dormono!

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