Aziende costruttrici di camion, imprese di autotrasporto e Ferrovie dello Stato uniti per far fronte comune e costringere il Governo a prendere decisioni che facciano finalmente ripartire tre “ingranaggi fondamentali per il volano dell’economia”. A lanciare la proposta è stato il presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè, intervenendo alla cerimonia d’apertura di TruckEmotion, la manifestazione dedicata al mondo dei camion in programma fino a domenica 13 ottobre all’Autodromo di Monza. “Da una parte i costruttori di mezzi pesanti denunciano una drammatica riduzione nella produzione e della vendita pari all’80 per cento, dall’altra le imprese di autotrasporto non possono far fronte all’acquisto di nuovi mezzi anche perché il Governo non è stato a sua volta in grado, per mesi, di assicurare il pagamento, da parte della committenza agli autotrasportatori, dei costi minimi per la sicurezza definiti da una legge dello Stato e indispensabili per far circolare su strade e autostrade mezzi sicuri. In mezzo ci sono gli esponenti delle ferrovie che attribuiscono proprio agli aiuti economici la competitività del trasporto su gomma rispetto a quello su gomma: ebbene”, ha dichiarato Paolo Uggè, “alla luce di tutto questo e visto che i problemi riguardano tutti e sono per tutti spesso simili, perché non sederci a un tavolo e condividere soluzioni comuni che possano andar bene a tutti? Un punto di partenza, sul quale credo non possano che essere tutti d’accordo, è rappresentato proprio dai costi minimi per la sicurezza che aiuterebbero le imprese di autotrasporto a coprire i costi incomprimibili (gasolio, perdonale, manutenzione, assicurazioni….) trovando contemporaneamente nuove risorse utili anche per riammodernare il proprio parco mezzi e che, dunque, aiuterebbero le case costruttrici a vendere nuovi mezzi. Senza dimenticare che gli stessi costi minimi consentirebbero al mondo dell’autotrasporto di ridiscutere gli aiuti economici “a pioggia” dati dal Governo, impedendo alle ferrovie dello Stato di sentirsi penalizzate nell’offerta. Ma soprattutto costi minimi per la sicurezza che assicurerebbero una riduzione di possibili incidenti stradali, trasformando in fatti concreti un valore, la sicurezza appunto, di cui troppo spesso abbiamo sentito parlare nei convegni. Una sicurezza che troppi hanno definito una priorità assoluta senza far seguire alle parole le azioni. Ripartiamo tutti insieme da qui”, ha concluso Paolo Uggè, “da una sicurezza sulla quale nessuno, dalla più grande committenza al più piccolo trasportatore, passando per le ferrovie, credo possa fare sconti o peggio ancora speculare”.