“Le possibilità di un’intesa sono strettamente collegate a precise risposte da parte dei sindacati dei lavoratori sulla flessibilità da introdurre nel contratto. Su questo argomento sembra che il sindacato abbia scelto di prevederlo solo per le imprese di spedizione e non per quelle di autotrasporto. È evidente che così non esistono spazi”. Con queste parole Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto, ha commentato la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale logistica, trasporto merci e spedizioni e logistica, rottura alla quale è seguita la decisione dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di indire uno sciopero generale per il 5 agosto. “Le trattative si sono interrotte per la scelta dei rappresentanti dei lavoratori di abbandonare il tavolo. Nessuna rottura delle trattative invece da parte del fronte imprenditoriale dell’autotrasporto che aveva avanzato proposte in linea con le tesi sostenute dall’inizio” ha sottolineato Paolo Uggé, ricordando anche che “era stato proposto di effettuare un confronto con associazioni omogenee, su questi temi, ma non abbiamo ricevuto risposta alcuna. Purtroppo a nulla sono valse le evidenziazioni su quanto, soprattutto per le imprese di autotrasporto, si sta sempre più verificando, e cioè il ricorso a forme di localizzazione o dell’utilizzo di personale in “affitto” dai costi significativamente più ridotti. Forse perché forti del fatto che da parte di alcune federazioni che rappresentano la spedizione avevano lasciato intuire la loro disponibilità al rinnovo del contratto, le rappresentanze dei lavoratori non hanno voluto individuare una via d’uscita. Da qui la rottura delle trattative. La prima conseguenza è stata la proclamazione di una giornata di sciopero programmata per il giorno 5 agosto. Ma la Commissione di vigilanza che fa? Quali conseguenze vi potranno essere nell’immediato e, visto che siamo ìn presenza del periodo feriale, non è dato sapere”. Nel frattempo il comitato esecutivo di Conftrasporto ha ribadito la propria volontà nel voler riprendere il confronto, purché nel solco delle questioni già sollevate.