Il committente non paga i costi minimi per il trasporto, i giudici respingono il ricorso

“Una nuova conferma che la legge sui costi minimi per la sicurezza del trasporto merci c’è e va rispettata”.  Con queste parole Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, ha commentato l’ordinanza con la quale i giudici del tribunale di Livorno hanno respinto il ricorso di un committente deciso a non pagare il conto presentatogli da un’impresa di autotrasporto che a sua volta aveva chiesto il decreto ingiuntivo. Il committente aveva sostanzialmente chiesto al tribunale di “congelare” il pagamento in attesa che sul “caso costi minimi” si esprimesse la Corte di giustizia europea, alla quale i giudici del Tar del Lazio, imitando Ponzio Pilato, avevano “girato” la questione. Ma i giudici livornesi gli hanno dato torto ritenendo che l’istanza di sospensione formulata dall’opponente sia  infondata, non dipendendo la definizione del  procedimento dalla decisione della Corte di giustizia europea. I giudici, hanno così deciso di respingere la richiesta formulata dalla parte opponente e  nominare il Ctu, il consulente tecnico d’ufficio del tribunale, per valutare la correttezza della richiesta economica alla luce delle tabelle emanante dal ministero dei trasporti sui costi minimi di esercizio. ” Un nuovo importantissimo passo sulla strada del rispetto della legge, della trasparenza e della sicurezza sulle strade”, ha concluso paolo Uggè, ” dopo l’ordinanza dei giorni scorsi con la quale i giudici del tribunale di Napoli non solo hanno respinto un  altro ricorso della committenza contro la legge sui costi minimi per la sicurezza dell’autotrasporto di merci, ma hanno anche voluto sottolineare come questa sia una buona legge e non in contrasto con la Costituzione italiana. Due ordinanze che rappresentano un precisissimo punto di riferimento per possibili future controversie sull’applicazione dei costi minimi di sicurezza”.