Le merci devono salire sui treni, siglato un accordo al Ministero dell’Ambiente

L’Italia vuole spostare sempre di più le merci dalla strada alla ferrovia. Il Ministero dell’Ambiente ha infatti siglato un protocollo d’intesa con Trenitalia e la società d’autotrasporto Auta Marocchi per sviluppare il trasporto intermodale. Gli obiettivi sono chiari. “Portare l’incidenza del trasporto merci su rotaia dal 6 attuale al 24 per cento, ridurre l’impatto ambientale provocato dal traffico dei mezzi pesanti sul territorio e, di conseguenza, le emissioni di anidride carbonica, polveri sottili e altre emissioni inquinanti, abbattere gradualmente i costi esterni che gravano sull’ambiente, fino a un 57 per cento dell’attuale valore, con un risparmio attorno ai tre miliardi l’anno”, spiega il Ministero dell’Ambiente in una nota. 

L’iniziativa è stata promossa dal ministro Clini e interpreta lo spirito della politica dei trasporti sia a livello comunitario sia nazionale per lo sviluppo dell mobilità sostenibile, “promuovendo e valorizzando l’attività del trasporto merci – a vantaggio reciproco delle due modalità – quale supporto strategico indispensabile per lo sviluppo economico del paese, invertendo i tradizionali valori della spirale “crescita del trasporto = aumento delle emissioni nocive” attraverso la combinazione funzionale dei due vettori, strada e ferrovia, tesa a togliere dalla strada una parte significativa dei flussi del traffico pesante dai grandi assi di scorrimento Nord-Sud ed Est Ovest”, spiega sempre il Ministero dell’Ambiente (clicca qui per tutti i dettagli). Trenitalia e Auta Marocchi si impegnano a concordare e sviluppare “un’attenta e puntuale verifica dei parametri economici e di costo del trasporto stradale e ferroviario delle merci sul territorio nazionale, con particolare riferimento alla promozione di servizi combinati”. Il lavoro comune servirà anche per formulare proposte e azioni da sottoporre al governo, “nell’ambito dei periodici provvedimenti legislativi ed economici volti a sostenere l’attività del trasporto, finalizzato ad una rimodulazione delle forme di sostegno, per meglio compensare gli oneri dell’autotrasporto sulle percorrenze a corto raggio ed incentivare la riconversione del parco mezzi in linea con gli standard Euro 5/5EEV e, dal 2014,  Euro 6”. “Relativamente alla modalità ferroviaria sulle percorrenze a medio-lungo raggio”, spiega sempre il Ministero dell’Ambiente, “i provvedimenti da studiare saranno quelli utili a favorire l’integrazione operativa tra le due modalità, ottenibile attraverso  prodotti “combinati” per il trasporto delle unità intermodali di carico, e ponendo a “segmento comune” i grandi flussi del trasferimento delle merci tra le aree di origine/destinazione, anche tramite un più intenso utilizzo del patrimonio esistente dei terminal intermodali quali nodi logistici di interscambio fra strada e ferrovia”.