L’introduzione della detraibilità da parte delle famiglie dei costi dell’automobile o di parte di essi. Esattamente come avviene per i mutui, le spese sanitarie e in genere quelle primarie. È quanto chiede Volkswagen Group Italia, attraverso il suo amministratore delegato Massimo Nordio, al mondo politico, in un’intervista pubblicata da La Repubblica e ripresa dall’agenzia Ansa. “Ho visto i programmi elettorali e non ho trovato nulla di concreto sul tema automobile. Una situazione incredibile”, ha dichiarato Nordio a Valerio Berruti de La Repubblica, “perché il nostro è un settore che impatta in maniera forte, sia sul lato sociale che su quello industriale”.
Nell’articolo si ricorda che in Italia circolano 35 milioni di automobili, interessando in pratica tutte le famiglie. E a questa moltitudine di soggetti, penalizzati dall’aumento dei costi di gestione e del prezzo dei carburanti, vanno aggiunti “quanti lavorano intorno al sistema auto, circa un milione e 200 mila persone che”, sottolinea Nordio, “sommate agli automobilisti fanno un grande, enorme partito completamente ignorato dalla politica”. L’a.d. di Volkswagen Group Italia si domanda: “È possibile che possa detrarre qualcosa solo chi ha la partita Iva e gli altri niente? È una disparità che andrebbe cancellata”. Nordio conferma di essere contrario agli incentivi. Chi volesse introdurli di nuovo “farebbe un grosso errore. Gli incentivi così come sono stati concepiti finora sono una droga momentanea e non risolverebbero certo il peso, ormai insostenibile, dei costi di gestione. È per questo che serve qualcosa di più strutturale”, ribadisce l’a.d. di Volkswagen Group Italia, “come appunto la detraibilità dei costi d’esercizio. Servono misure a favore di chi utilizza l’auto”.