Compravano auto di lusso con assegni falsi: nei guai padre e figlia

Le modalità d’azione dei tre indagati finiti di fronte al giudice erano sempre le stesse. Prima veniva contattata la vittima – un venditore privato di auto di pregio, quasi sempre Bmw Coupé, ma anche Mercedes, Land Rover, Audi – tramite i siti online preposti alla vendita di auto. Poi veniva fissato l’appuntamento per portare a termine la trattativa, contatto organizzato quasi sempre di venerdì pomeriggio, dopo la chiusura degli sportelli delle banche ma in Comuni dove l’anagrafe era ancora aperta. Qui, una volta compilato il certificato di cambio di proprietà, veniva dato in mano al venditore l’assegno al prezzo pattuito. 

Che poi, al lunedì mattina alla riapertura delle banche, risultava immancabilmente falso. La macchina, in quel momento, era già – ovviamente – scomparsa e pronta a essere rivenduta all’estero. Sono tre gli imputati alla sbarra: un 36enne di Padova, un 46enne di Pavia e la figlia di 24 anni. L’avvocato difensore ha chiesto e ottenuto il trasferimento del processo da Como a Monza visto che la truffa più grave era avvenuta a Desio (Monza Brianza) e non nel Comasco dove ci sono stati altri episodi tra Como, Luisago e Rovello Porro.