Ricordate il crollo della nona e decima arcata del viadotto al km 326+600 della linea ferroviaria Caltagirone – Gela avvenuto nel maggio del 2011? La notizia rimbalzò rapidamente su tutti i notiziari regionali, con filmati e foto che ritraevano il binario sospeso nel vuoto. Si scrisse e si raccontò di una tragedia sfiorata, dei 45 chilometri di linea ferroviaria messi fuori esercizio… Poi più nulla. I riflettori si sono subito spenti con la stessa rapidità impiegata dalle macerie a cadere al suolo e a più di un anno di distanza il risultato è che la linea è ancora interrotta, e per precauzione lo è anche la strada provinciale 39 che passa sotto una delle arcate del viadotto. A denunciare l’ennesimo scandalo italiano è siciliaway (www.siciliaway.it) che in un articolo di Andrea Treffiletti denuncia come a un anno di distanza “gli enti di competenza discutono ancora se abbattere e ricostruire o mettere in sicurezza la struttura”. E, come se non bastasse, “si legge su siciliaway, “nel frattempo sono stati rubati ben 2 chilometri di binari. Paradossalmente si prova sollievo nel constatare che la linea non è elettrificata, altrimenti staremmo ancora cercando tutti i 45 chilometri di conduttori in rame, pali TE, mensole e quant’altro..”. Il giornalista di siciliaway concludono sottolineando come ci siano “studi che dimostrano come, con costi irrisori rispetto ai vantaggi ottenuti, sarebbe possibile ridare vita alle ferrovie siciliane. Idee e soluzioni prontamente sposate dalla classe politica ma d oggi mai messe in pratica”.