“Dal Governo un sostegno fiscale ai privati che investono in nuove infrastrutture”

“Occorre un sostegno fiscale per favorire nuovi investimenti nelle infrastrutture pubbliche, che, oltre a proteggere dai rischi sui ricavi, ne innalzi la redditività per gli investitori soci. Le redditività previste non bastano: già troppo strozzate dalle gare, sono oggi ancor più inadeguate. E chi sostiene che perdere entrate fiscali non sarebbe  compatibile con il bisogno di entrate per la finanza pubblica rispondo che  sono entrate teoriche: senza progettare e realizzare nuove opere le entrate saranno zero. Con le opere le entrate fiscali saranno comunque importanti, anche al netto del sostegno fiscale. Soldi veri e tanti a fronte di soldi solo attesi. Senza contare le entrate fiscali prodotte dagli effetti economici indiretti”. Ad affermarlo, in un colloquio con Il Sole 24 Ore, è stato Giuliano Asperti, vicepresidente di Assolombarda (l’associazione degli imprenditori milanesi), che ha spronato il Governo a  rilanciare le opere pubbliche realizzate in partenariato pubblico-privato con iniziative di sostegno fiscale. “Escluso lo sconto Iva, oggi si sta discutendo della possibilità di offrire un sostegno a nuove iniziative con il credito d’imposta entro il limite del 50 per cento per le nuove opere di importo superiore ai 500 milioni. Il bonus varrebbe sull’Ires e sull’Irap generate in relazione alla costruzione e gestione dell’opera.  Gli aspetti applicativi sono tutti in discussione, ma la strada  è quella giusta per arrivare al rilancio delle infrastrutture in Italia”. Dopo aver sottolineato che  l’eventuale provvedimento “risponderebbe a una esplicita richiesta di Assolombarda e anche di Confindustria”, Asperti ha evidenziato come oggi “molte opere in project financing siano al palo perché non autosufficienti e come anche alcune già aggiudicate rischino lo stallo, anche se talvolta con cantieri aperti o pronti a partire”. E tutto “perché le crisi economiche e finanziarie hanno cambiato tutto. Il denaro è merce rara in ogni mercato ed è più costoso, le attese di ritorno devono quindi rispondere a parametri superiori. Le previsioni di ricavi di molti interventi sono figli degli anni grassi mentre ora siamo in regime di vacche magre. Molti piani hanno bisogno di una integrazione pubblica: ma le risorse pubbliche non ci sono”.  L’invito lanciato al Governo da Giuliano Asperti ha trovato subito l’entusiastica adesione di Doriano Bendotti, di Fai Conftrasporto, che ha applaudito l’iniziativa ribadendo come “solo un adeguato sostegno fiscale per favorire nuovi investimenti nelle infrastrutture pubbliche potrebbe realmente  proteggere dai rischi sui ricavi che oggi la crisi economica spesso taglia drasticamente rispetto alle possibili previsioni, innalzando la redditività per gli investitori soci”.