Sono 71.023 le aziende italiane di autoriparazione. L’attuale rete di autoriparazione del nostro Paese è infatti composta da 26.463 meccanici, 5.678 elettrauto, 17.452 carrozzieri, 6.498 gommisti, 3.612 concessionari automobilistici e 11.320 officine autorizzate. Questi dati emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico. L’elevato grado di capillarità e di prossimità al servizio degli automobilisti della rete italiana di autoriparazione, secondo l’Osservatorio Autopromotec, continua a rappresentare un punto di forza dell’aftermarket automobilistico nazionale.
Un sistema, quello della manutenzione e dell’autoriparazione, che si caratterizza per la coesistenza sul territorio di operatori indipendenti e di reti ufficiali delle case automobilistiche e che così contribuisce a stimolare la qualità dei servizi e ad ampliare le possibilità di scelta dei consumatori. Secondo l’Osservatorio Autopromotec, l’ampia estensione della rete nazionale di autoriparazione, dovuta in primo luogo al grado di sviluppo della motorizzazione del nostro Paese, che ha una delle densità automobilistiche più alte a livello mondiale, registra nel complesso una sostanziale stabilità, mentre mutamenti si registreranno nella composizione per tipo di attività degli autoriparatori. È pressoché invariato il numero dei carrozzieri, dei meccanici e dei gommisti, con la sola uscita dal mercato degli operatori non più in grado di sostenere adeguati investimenti professionali e tecnologici, mentre si riduce il numero degli elettrauto. Ciò è dovuto, secondo l’Osservatorio Autopromotec, all’evoluzione tecnologica che ha determinato una sempre più intensa integrazione tra le funzioni meccaniche e le funzioni elettriche ed elettroniche dei veicoli. Si riduce, inoltre, anche il numero dei concessionari auto e delle officine autorizzate. Ciò è, in primo luogo, motivato dalla complessa fase economica che ha penalizzato fortemente tutto il sistema distributivo e di assistenza dell’auto e che sta imponendo nuove strategie di contenimento dei costi e una diversa definizione degli assetti sul territorio delle concessionarie.