Il caro carburanti traina l’inflazione: in un anno gasolio più caro del 17,5 per cento

La crescita dei prezzi dei carburanti rilevata dall’Istat ad agosto (+3,6 per cento rispetto a luglio per la benzina e +4,4 per cento per il gasolio) unisce consumatori e negozianti, che chiedono al governo di abbassare le accise. Il caro-carburanti costa 768 euro a famiglia tra aumenti diretti e indiretti, hanno denunciato Federconsumatori ed Adusbef. E nel complesso sottrae 6 miliardi di euro l’anno ai consumi delle famiglie, ha sottolineato l’ufficio studi di Confcommercio. Negli ultimi 12 mesi la verde è aumentata del 15,1 per cento e il gasolio del 17,5 per cento portando nelle casse dello Stato una maggiore Iva per oltre 700 milioni di euro, secondo le stime di Faib Confesercenti. 

“Ci sono le condizioni per reintrodurre la cosiddetta accise mobile e abbassare il prezzo di almeno 3 centesimi”, ha detto il presidente Martino Landi. Un taglio ancora più deciso è quello invocato da Federconsumatori e Adusbef che hanno chiesto all’esecutivo di rivedere i listini di almeno 6 centesimi. Il modello è quello del governo francese, che ad agosto ha stabilito un ribasso di 6 centesimi per tre mesi a carico, per metà, dello Stato e, per metà, dei petrolieri. Anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha chiesto di “ridurre con urgenza il prelievo fiscale sui carburanti”. Gli aumenti medi di 42 centesimi al litro dal 2010 all’agosto 2012 sono dovuti per il 56 per cento alle tasse, ha spiegato.
Con questi livelli di prezzi, i prodotti petroliferi sono tra i primi a essere danneggiati: i loro consumi sono diminuiti del 7,5 per cento ad agosto rispetto allo stesso mese del 2011 e dell’8,6 per cento nei primi otto mesi dell’anno, secondo quanto ha rilevato l’Up che rappresenta in Italia le compagnie petrolifere. Se non viene invertita la tendenza, 5 mila distributori rischiano di chiudere entro l’anno, ha messo in guardia la Faib.
Intanto, come spiega Staffetta Quotidiana, giovedì 13 settembre c’è stato un “vero e proprio tonfo sul mercato del Mediterraneo per il prezzo internazionale della benzina. In un colpo solo si è registrata una riduzione di oltre 50 dollari la tonnellata. I prezzi alla pompa, invece, fatta eccezione per una nuova limatura al ribasso apportata da Esso, restano fermi”. Giovedì “la quotazione della verde è precipitata a 628 euro per mille litri (-30), quella del gasolio è scesa a 683 euro per mille litri (-3). Nel giro di una settimana”, spiega sempre Staffetta Quotidiana, “i prezzi internazionali sono scesi rispettivamente dell’equivalente di 5,4 centesimi (benzina) e 1 centesimo (gasolio) al litro, senza che i prezzi alla pompa ne risentissero in modo sensibile. Nel fine settimana è dunque lecito aspettarsi una riduzione dei prezzi di almeno tre centesimi sulla benzina e di un centesimo sul gasolio”.