Gli automobilisti napoletani continueranno a pagare l’assicurazione più dei loro “colleghi” padovani. Anche se guidano alla perfezione e riescono a evitare incidenti, pur vivendo nella città a più alta sinistrosità d’Italia. È saltata infatti la tariffa Rc auto unica tra Nord e Sud. L’articolo del decreto liberalizzazioni che puntava a eliminare le enormi disparità di prezzo esistenti in Italia, dove tra Napoli e Padova le differenze per la stessa tipologia di automobilista arrivano anche ad oltre il 240 per cento, è stato infatti reinterpretato dal ministero dello Sviluppo economico che ha ammesso come legittime le differenze tariffarie tra un territorio e l’altro. La legge recita che “per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive e oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte”.
Una formulazione non troppo chiara per l’Isvap, che ha chiesto chiarimenti al ministero, ottenendo una risposta che di fatto equivale a una marcia indietro rispetto a quella che era apparsa come una tariffa unica. Per il Ministero, l’interpretazione secondo cui a parità delle altre condizioni, sia pure se per i soli assicurati della migliore classe di merito, le imprese siano obbligate ad adottare tariffe assicurative identiche su tutto il territorio nazionale, con conseguente impedimento assoluto a utilizzare il parametro della territorialità nell’analisi del rischio, risulterebbe in contrasto con il principio di libertà tariffaria affermato dalla normativa comunitaria.
Per questo “una ragionevole e legittima interpretazione della norma in oggetto dovrebbe includere nelle differenziazioni tariffarie, possibili anche per le classi di massimo sconto, quelle legate alle oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori (frequenza dei sinistri, livello dei risarcimenti, ecc)”.
Un’interpretazione che non è piaciuta ai consumatori e neanche al Pd. “Siamo di fronte ancora una volta alla volontà di non intervenire in un settore dove invece ce ne sarebbe proprio bisogno, alla luce di incrementi tariffari che solo nell’ultimo triennio sono arrivati al 32 per cento, pari a 311 euro annui in più, e che negli ultimi 10 anni hanno invece subito impennate di circa il 100 per cento”, affermano Adusbef e Federconsumatori. “Non c’è che dire”, fa eco l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, “aver fatto saltare dal testo delle liberalizzazioni la tariffa unica virtuosa per le rc auto è un’autentica vergogna”. Anche perché le differenze ci sono e si vedono. Secondo un’indagine del portale SuperMoney, infatti, un medico 42/enne in prima classe di merito e senza incidenti negli ultimi cinque anni paga a Napoli oltre 1.000 euro, il 240 per cento in più di un collega di Padova (310 euro) o di Milano (315 euro).