“Trasciniamo in tribunale la committenza che non paga i costi per la sicurezza”

“La committenza è la vera responsabile dello scempio della categoria degli autotrasportatori,  una committenza che ha palesato l’insensibilità e l’ arrogante indifferenza ai nostri richiami per il rispetto della legge sui costi incomprimibili per la sicurezza nel trasporto delle merci. A questo punto ogni autotrasportatore deve pretendere dal suo cliente quanto meno il riconoscimento di quei costi rifiutandosi di dare servizi la cui remunerazione resta al di sotto di tale soglia, dobbiamo superare la paura di perdere il lavoro sottopagato e trovare il coraggio di denunciare  quegli autotrasportatori incoscienti che accettano di lavorare sottocosto.

Saranno poi le associazioni  a chiedere l’intervento della Guardia di Finanza sul cliente e sul collega che è subentrato a prezzi inferiori, per gli accertamenti del caso, e ad adire, se necessario, alle vie legali per richiedere, con decreto ingiuntivo, i corrispettivi a differenza tra quanto percepito e quanto indicato dalle tabelle ministeriali” . Ad affermarlo, lanciando un attacco frontale ai molti  committenti che nonostante i ripetuti avvisi continuano a violare la legge sulla sicurezza nei trasporti, è la Fai Liguria che in una lettera a tutti gli associati, firmata dal presidente Gioacchino d’Andria, invita tutti a non aver paura di perdere un lavoro sottopagato, e a smascherare i committenti che chiedono di violare la legge. “Il Governo ha fatto quanto doveva fare, la legge sulla sicurezza ha terminato il suo iter legislativo ed  è valida a tutti gli effetti”, scrive Gioacchino D’Adria nella lettera. “Ora tocca agli autotrasportatori pretendere dal suo cliente che la applichi, rifiutandosi di dare servizi la cui remunerazione resta al di sotto di tale soglia, che oltre a portare l’azienda al fallimento certo, metterebbe l’autotrasportatore nelle condizioni di essere anch’esso perseguito per non aver ottemperato ai disposti legislativi. Se il cliente dovesse scegliere di farsi servire da un altro incosciente autotrasportatore, senza indugio, dovrà essere denunciato l’accaduto alla nostra associazione che interverrà immediatamente nell’interesse dell’associato; in caso di esito negativo della trattativa l’associazione chiederà l’intervento della Guardia di Finanza, sul cliente e sul collega che è subentrato a prezzi inferiori, per gli accertamenti del caso. Su incarico dell’associato adiremo le vie legali per richiedere, con decreto ingiuntivo, i corrispettivi a differenza tra quanto percepito e quanto indicato dalle tabelle ministeriali”. Nell’immediato la Fai Liguria ha fatto sapere che chiederà alla Prefettura un incontro con i rappresentanti della committenza e le associazioni dell’autotrasporto. “In tale incontro”, conclude il presidente della Fai ligure, “faremo presente che gli autotrasportatori a partire dalla data che tra noi concorderemo, fattureranno come minimo quanto stabilito per legge e che i tempi di pagamento non dovranno assolutamente superare i 60 giorni. La committenza dovrà prendere coscienza del fatto che in caso di inosservanza di quanto sopra ricadrà su di essi l’assoluta responsabilità delle azioni di protesta che saranno poste in campo, non ultima, la possibilità delle aziende di trasporto di astenersi volontariamente a dare servizio”.