“Abbiamo già subito danneggiamenti ai veicoli, cosa aspettate come associazione a sollecitare le forze dell’ordine perché intervengano? Qui si tratta di sola delinquenza da parte di soggetti che con il trasporto non dovrebbero avere a che fare mai”. È questa la denuncia che l’amministratore delegato di una nota impresa di autotrasporto del Veneto ha inviato al segretario e al presidente di Fai Veneto per sollecitare un intervento contro chi, proprio in concomitanza con il fermo dei tir dichiarato da un’associazione di categoria minore, ha deciso di “colpire” i mezzi di altre imprese che invece al fermo hanno deciso di non aderire.
“Se a tutti viene concesso impunemente di “armarsi e sparare”, tanto vale dire che le regole basilari della convivenza civile non esistono”, è l’amarissimo commento dell’imprenditore preso di mira. E un immediato intervento delle forze dell’ordine è stato richiesto anche dal presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè: “Siamo in un Paese democratico che ha il dovere di garantire le libertà e quindi lo si faccia, anche con l’intervento delle forze dell’ordine”, ha detto Uggé sottolineando come “in strada non ci sia la totalità delle associazioni di rappresentanza, ma solo di una che sta dando copertura a gente che ha molti problemi e che sfoga la sua disperazione con una protesta non in linea con i principi democratici”. “Queste situazioni “, ha concluso Uggé, ” si prevengono, non si lasciano sedimentare, altrimenti poi diventa tutto più difficile. E credo che intervenire adesso sarà molto difficile. Ma va fatto”.