“La proposta avanzata dalla Commissione Antitrust non puo’ essere presa in considerazione da parte del Governo, sia per ragioni legate alla sicurezza della gente, bene primario da tutelare, sia per ragioni di carattere giuridico istituzionale”. Con queste parole Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio ha seccamente bocciato la segnalazione che i responsabili dell’Antitrust hanno inviato ai presidenti dei due rami del Parlamento, al presidente del Consiglio e al ministro per lo Sviluppo economico e Infrastrutture e Trasporti in merito all” eliminazione delle misure che agevolano la fissazione di tariffe minime”.
Una segnalazione nella quale l’Antitrust afferma di ritenere essenziale “ai fini di una maggiore concorrenza nell’offerta dei servizi in questione, l’ eliminazione della previsione contenuta all’articolo 83-bis del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133, e da ultimo modificato con la legge 14 settembre 2011 n. 148 (ovvero la cancellazione dei costi minimi perla sicurezza) nella misura in cui essa impone, o comunque agevola, la fissazione di tariffe minime per i servizi di autotrasporto” . “Premesso che la nostra Costituzione pone il diritto alla sicurezza per ogni cittadino, come elemento di riferimento che ha una prevalenza su ogni considerazione di natura economica”, denuncia Paolo Uggè nella sua stroncatura dell’iniziativa dell’Antitrust, “ci permettiamo di rammentare che la norma sui costi incomprimibili della sicurezza e’ stata voluta dal Parlamento nazionale ed e’ stata riconfermata come volonta’ precisa in un recente ordine del giorno accettato dal Governo in carica. Ma vi e’ di più’: il Tar e il Consiglio di Stato in recenti pronunciamenti hanno ribadito come la sicurezza sia prevalente sulle esigenze dell’economia”. Ma non è finita: con un’ultima osservazione , sottolineata in rosso, come si fa con i peggiori compiti di un allievo che dimostra di non aver studiato o, peggio ancora, capito, Paolo Uggè sottolinea come “in nessuna parte delle norme segnalate dal neo presidente dell’Antitrust si prevedono tariffe. La definizione precisa e’ relativa ai costi della sicurezza. Ora anche uno studente ai primi anni di giurisprudenza sa quali siano le sostanziali differenze tra i prezzi, tariffe e costi. Possibile che i collaboratori giuridici che operano negli uffici della Commissione Antitrust non le conoscano? Roba da tre in pagella! Sarebbe allora opportuno che il presidente, giurista di livello, intervenga per porre rimedio a uno svarione interpretativo che solleva molti dubbi sulla terzieta’ della proposta avanzata. Va da se'”, conclude Paolo Uggè, “che il Governo si assumerà tutte le proprie responsabilita’ qualora dovesse limitarsi a lavarsi le mani e a nascondersi dietro un parere che, oltre tutto pare essere in netto contrasto con precedenti pareri espressi proprio da chi oggi e’ sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e che da presidente della Commissione antitrust ha riconosciuto la opportunita’ della previsione dei parametri che assicurino la sicurezza”.