Le imprese di trasporto dei rifiuti aderenti ad Asstri Conftrasporto non effettueranno i test voluti dal ministero dell’Ambiente per verificare il reale funzionamento del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, finchè non verranno effettuate le modifiche più volte sollecitate dal mondo dell’autotrasporto e addirittura suggerite in un documento dai rappresentanti della stessa Asstri Conftrasporto. La decisione, destinata a creare una frattura difficilmente sanabile qualora i rappresentanti del ministero non decidano di tornare sui propri passi (effettuando i correttivi necessari per far funzionare un sistema che a oggi ha creato problemi, documentati e documentabili, a centinaia e centinaia di imprese di trasporto) è stata comunicata all’avvocato Luigi Pelaggi, capo della segreteria tecnica del ministero guidato da Stefania Prestigiacomo, con una lettera firmata da Maurizio Quintaie, segretario generale di Asstri Conftrasporto.
“A nome di Conftrasporto”, scrive Maurizio Quintaie, “sono a ribadirLe la posizione già espressa nella prima riunione del tavolo normativo del Comitato di vigilanza Sistri dell’11 ottobre scorso, che le imprese di trasporto dei rifiuti nostre aderenti non sono disponbili a partecipare ai test di funzionamento della tecnologia e delle procedure del Sistri fino a quando non si avranno concreti fatti e provvedimenti che semplificano e rendono funzionale il sistema telematico di controllo della tracciabilità dei rifiuti, come peraltro richiesto dal Parlamento nel convertire in legge il decreto legge 138/2011 che aveva persino abrogato il Sistri”. La decisione di dire no ai test è stata presa dopo che i responsabili di Conftrasporto durante l’audizione davanti alla commissione ambiente della Camera avevano dato la propria disponibilita’ a collaborare con il ministero e i suoi tecnici per l’adozione del Sistri a patto pero’ che venissero almeno recepite poche semplificazioni (per leggere le proposte clicca qui). Un passo che era stato interpretato da moltissimi come un’importante apertura al dialogo, ma evidentemente non dal ministro Prestigiacomo che evidentemente ha deciso di insistere nel voler procedere a testa bassa contro tutto e tutti. “Una sfida, quella del ministro, rivolta anche ai colleghi parlamentari commissari che durante l’audizione invece hanno ben compreso la nostra buona fede e la necessità di semplificare la vita alle aziende interessate senza intaccare l’efficacia del sistema”, ha commentato Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai di Bergamo. “Peccato, si rischia di andare a uno scontro che non può fare del bene a nessuno. Di certo nessuno potra’ imputare al mondo dell’autotrasporto di non aver cercato di collaborare in tutti i modi”.