Bikesharing, carsharing, carpooling e auto elettrica: tutte le facce della mobilità sostenibile. Ma mentre per l’elettrico c’è ancora da aspettare, le altre soluzioni stanno iniziando, con qualche difficoltà, a dare i primi frutti. A tracciare il quadro all’Adnkronos, è Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility, l’associazione dei mobility manager che ogni anno stila un rapporto sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città d’Italia.
L’auto elettrica, infatti, spiega Bertuccio, “più che una realtà è una speranza e in Italia è praticamente inesistente”. Tanto che nel rapporto, che verrà presentato a dicembre, non è stata presa in considerazione. Ma non potrebbe essere diversamente visto che già le altre soluzioni di mobilità stentano a decollare. Per esempio, le vetture a metano e a gpl “rappresentano solo il 6 per cento del parco circolante”. Poi ci sono i servizi di mobilità pubblica, come il carsharing, “presente in una decina di città”, e il bikesharing. “Ancora in fase di sperimentazione”, commenta.
Ma in questa fase di avvio ci sono anche esperienze degne di nota come la città di Torino che, per il carsharing, “ha messo a disposizione più di 100 auto per 2400 utenti, portando alla riduzione di 1300 auto private” e che adesso “pensa a un progetto simile a quello parigino”, ossia il carsharing elettrico. A Milano, invece, “gli utenti dell’auto condivisa sono 3000”.
Anche il bikesharing sta dando i primi risultati. A Milano, per esempio, “sono state messe a disposizione 1400 bici in 100 punti di prelievo”. Ma, per il direttore di Euromobility si tratta “di esempi non omogenei con un nord che si muove verso l’innovazione e un sud che arranca”. Per il direttore di Euromobility, “l’Italia ha poco coraggio. Mentre gli altri Paesi offrono servizi, come Londra che si è dotata di 6 mila biciclette o Parigi che addirittura è arrivata a 20mila, l’Italia sperimenta: la città più virtuosa, ossia Milano, ha 1400 bici mentre a Roma se ne contano 154”.
La speranza, aggiunge Bertuccio, “è che la crisi possa essere l’occasione giusta per voltare pagina” e sull’elettrico, “di certo una politica degli incentivi potrebbe dare linfa al mercato”. In questa fase, dunque, per il direttore dell’associazione dei mobility manager, “occorre sostenere il mercato e non solamente tagliare”. Purtroppo, conclude, “stanno sparendo tutti gli incentivi all’economia verde”.