Come alleggerire il traffico sulla A4? Ci vorrebbe un’autostrada viaggiante

Una nuova relazione ferroviaria di “autostrada viaggiante”, ossia camion completi trasportati su vagoni speciali da Brescia, dal terminal di Ospitaletto, fino ai confini alpini ad Est, o addirittura oltre, fino in Slovenia. È questo il futuro secondo Alot, l’Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica, che nell’ambito del progetto Transitecs, cofinanziato dal Programma europeo “Alpine Space”, ha avviato uno studio sulle relazioni di trasporto più rilevanti in base ai dati di traffico alpino da e per l’Est Lombardia. Alot pensa così di aver individuato le aree in grado di offrire le maggiori potenzialità per lo sviluppo di nuove relazioni ferroviarie, come opportunità di trasferimento modale, e di riduzione del traffico veicolare.

“La soluzione”, spiegano dall’agenzia Alot, “potrà rappresentare una possibilità di bypass sui futuri cantieri ed eviterebbe eventuali blocchi dei transiti, consentendo di proporre un servizio di trasporto competitivo con una modalità ecosostenibile. La direttrice est-ovest, verso i valichi alpini del Friuli Venezia Giulia, appare essere, già oggi, uno degli snodi con maggiore tasso di congestione in relazione alla disponibilità infrastrutturale dell’autostrada A4, attualmente a sole due corsie per senso di marcia. Su questa diramazione, infatti, confluisce la maggior parte dei veicoli, soprattutto pesanti, in transito da e per l’Austria (attraverso il valico di Tarvisio), nonché in entrata e in uscita verso la Slovenia attraverso i valichi di Gorizia e Trieste. Un flusso che, durante la stagione estiva, si intensifica ulteriormente anche a causa dell’incremento del traffico privato leggero in direzione delle principali località di villeggiatura di Veneto, Friuli e Croazia”.
Nello studio si evidenzia come in prospettiva, con l’avvio dei cantieri per la terza corsia nella tratta Venezia-Palmanova-Trieste, l’attuale situazione potrebbe peggiorare ulteriormente con impatti pesanti sul traffico privato ma, soprattutto, con rilevanti conseguenze sul trasporto pesante. L’andamento, già oggi in alcuni giorni o in alcune fasce orarie al limite del collasso, potrebbe presentare importanti criticità e impedire un regolare flusso di traffico Est-Ovest.
Il tracciato della terza corsia su 95 chilometri nel tratto Venezia-Trieste, comprende numerose altre opere tra cui: la realizzazione di due nuovi svincoli a Meolo e Alvisopoli, la ristrutturazione del nodo di interconnessione con la A23, la costruzione di viabilità di adduzione.
Malgrado i piani elaborati da Autovie Venete che, per tempo, ha previsto delle soluzioni per ridurre al minimo gli incolonnamenti, l’esperienza europea ha riscontrato, in casi simili, azioni di intervento da parte degli Enti Pubblici e dei gestori di infrastrutture che, spesso, sono stati costretti a forti limitazioni sul trasporto pesante per poter assicurare il transito dei veicoli privati.
Su queste basi, sembrano fortemente verosimili azioni di contingentamento dell’autotrasporto, di limitazioni merceologiche o di un incremento delle giornate di blocco del traffico pesante. Tutto ciò con pesanti ripercussioni sul settore logistico, già fortemente in crisi e che di conseguenza rappresenterebbe anche una penalizzazione della competitività dell’intero sistema produttivo nel nord Italia a causa dell’incremento dei tempi di movimentazione delle merci, della limitata accessibilità territoriale e dell’aumento dei costi di trasporto.
Per questo motivo, sono stati avviati dei tavoli di lavoro sia con le Amministrazioni Locali, Province e Regioni, sia a livello internazionale, per la verifica della fattibilità tecnica ed economica, nell’ottica di una pianificazione territoriale che veda le Province dell’Est Lombardia e Regione Lombardia, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Ministero dei Trasporti della Slovenia, anch’essi quali partner del progetto Transitecs, in prima linea nella proposta di soluzioni per il trasporto e per la competitività del sistema produttivo, per la sicurezza e la sostenibilità ambientale”.