Si chiamano “Google Cars” e sono i veicoli utilizzati dai collaboratori di “Mountain View” per creare i tracciati e scattare le foto destinate alla pubblicazione su Street View, il sistema che consente di vedere da Internet questa o quella strada. Le auto che hanno installato sul tetto potenti fotocamere sarebbero nuovamente nell’occhio del ciclone per un caso denunciato dalla francese Cnil (Commission nationale de l’informatique et des libertés). Tramite le Google Cars, infatti, sarebbero stati intercettati e tracciati milioni di dispositivi connessi alle reti WiFi e per ognuno di essi sarebbe stato registrato il relativo indirizzo Mac (Media Access Control), cioè l’identificativo fisico associato dai produttori a ciascun device.
“Tra i dispositivi tracciati”, si legge sul portale www.mrwebmaster.it, “vi sarebbero routers, notebook, smartphone, tablet e qualsiasi altro apparecchio in grado di connettersi a una rete senza fili, i dati raccolti, secondo le accuse formulate dal Cnil, sarebbero poi stati poi memorizzati in un database e quindi riutilizzati per implementare tecnologie dedicate alla localizzazione geografica. A questo punto Mountain View dovrà fornire una spiegazione o eventualmente una smentita, anche perché in Rete si diffondono sempre più insistentemente voci che vedono in Android un ulteriore mezzo utilizzato da Google per il tracciamento dei dispositivi utilizzati dagli utenti. In attesa di novità non resta che augurarci che il futuro che si prospetta davanti a noi non sia quello descritto, oltre sessant’anni fa, dal visionario George Orwell nel romanzo 1984 in cui il mondo è governato da un dispotico “grande fratello” che osserva le vite di tutti”.