Un italiano su tre soffre di carenze uditive, un problema che cresce con l’aumentare dell’età e che peggiorerà in futuro. Di questo tema si è discusso nel corso della tavola rotonda “Sicurezza stradale e udito” che si è svolta alla Camera dei deputati. Secondo l’Istat gli ultra 65enni aumenteranno dai 12 milioni di oggi a più di 20 milioni nel 2050. Persone che continueranno a guidare l’auto, con il rischio di un peggioramento dei livelli di sicurezza sulle strade se non verrà adottata una strategia contro la sordità e l’ipoacusia. “Il Codice della strada è un cantiere costantemente aperto”, ha detto il presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, nel suo intervento. “Sul tema dell’udito, oggi la tecnologia ci permette di misurare accuratamente il deficit uditivo, fattore molto importante per la sicurezza di tutti noi”. “Stiamo lavorando concretamente all’ipotesi di una legge delega per spacchettare il codice in due grandi parti”, ha detto Valducci. “La prima parte raccoglierà le norme che riguardano tutti gli automobilisti, la seconda sarà dedicata agli operatori e ai professionisti della guida. Tutto ciò contribuirà significativamente all’effettività delle norma”. Valducci ha poi annunciato che nelle prossime settimane sarà presentato “un provvedimento per introdurre nel codice penale l’omicidio stradale come nuova fattispecie di reato. Ciò per evitare definitivamente che nel caso di incidenti mortali i responsabili possano nella pratica contare su pene detentive contenute”. “L’Aci sollecita un intervento normativo”, ha dichiarato il presidente Enrico Gelpi, “che introduca nuove prove di verifica delle capacità uditive per il rilascio e il rinnovo della patente. La legge pone oggi come unico requisito uditivo la percezione di una conversazione da non meno di due metri di distanza. Sarebbe invece più opportuno procedere a una misurazione dell’udito con metodologie e apparecchiature scientifiche”. Alla tavola rotonda ha partecipato anche il capogruppo del Pd in commissione Trasporti, Michele Meta. “Gli investimenti sulla sicurezza stradale sono sempre produttivi”, ha detto Meta, “e i costi sociali ed economici dell’incidentalità davvero inaccettabili. Servono più risorse soprattutto per l’attività di controllo delle Forze dell’ordine sulle strade”.
“Il peggioramento delle risposte sensoriali pregiudica la sicurezza stradale”, ha detto il presidente della Fondazione Ania, Sandro Salvati. “Mettersi al volante trascurando o sottovalutando le proprie condizioni fisiche rappresenta una grave trasgressione delle più elementari norme di rispetto e convivenza civile e, al tempo stesso, genera situazioni di pericolo per la propria vita e per quella degli altri: l’80 per cento degli incidenti stradali è causato da errati comportamenti umani. Il nuovo Codice della strada ha introdotto importanti novità per la sicurezza stradale, tra le quali l’intensificazione dei controlli medici nel rilascio e nel rinnovo della patente di guida. Ora spetta a cittadini ed istituzioni rispettare e far rispettare le regole. Anche in un Paese come il nostro”, ha spiegato Salvati, “che vede salire l’età media della popolazione, il peggioramento delle capacità sensoriali non riguarda solo chi è avanti con l’età. Si tratta di un problema che coinvolge anche i più giovani, travolti dall’enorme mole di stimoli sensoriali che caratterizzano la società moderna. In particolare l’abbassamento dell’udito, crea effetti molto simili a quelli della guida distratta, fenomeno assai diffuso nelle aree urbane dove, non a caso, si verifica il maggior numero di incidenti. Per rendersi conto dell’entità del problema, si pensi che da uno studio realizzato in collaborazione dalla Fondazione Ania e dall’Ipsos risulta che il 51 per cento degli italiani intervistati ha ammesso di aver avuto un incidente stradale a causa della distrazione”.
Nell’occasione sono stati presentati i risultati di un’indagine condotta dalla Clinica Otorinolaringoiatra di Torino presso le strutture degli Automobile Club provinciali di Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma, Napoli e Bari, dove gli automobilisti si sono volontariamente sottoposti a un esame audiometrico gratuito per valutare le proprie capacità fisiche al volante. Il test ha evidenziato che il 67 per cento delle persone soffre di ipoacusia, ma la metà di queste lo ignora. La rilevazione misura anche lo stretto legame della sordità con la distrazione, che è la prima causa di incidente: il 20,5 per cento dei conducenti ipoacusici non comprende i notiziari radiofonici sul traffico, il 17,4 per cento non percepisce la conversazione tra gli altri passeggeri e il 16,4 per cento chiede spesso di ripetere quanto detto da chi gli sta seduto accanto. Lo studio ha inoltre mostrato che solo il 43,5 per cento degli automobilisti è stato sottoposto a un accertamento audiometrico al momento del rilascio o del rinnovo della patente.