“Lo sforzo comune deve concentrarsi sulla responsabilizzazione dei conducenti perché non è più rinviabile l’avvio di un’offerta formativa più adeguata, soprattutto per i giovani che hanno una probabilità tripla rispetto alla media di essere coinvolti in un sinistro stradale”. Con queste parole il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, ha rilanciato la proposta di rendere obbligatorio un corso di guida sicura dentro tre anni dal conseguimento della patente. L’idea è stata ribadita nel corso di una tavola rotonda organizzata dall’Automobile Club di La Spezia per stilare un primo bilancio del nuovo Codice della strada, varato a luglio. Ha aperto i lavori il presidente dell’Automobile Club di La Spezia, Umberto Burla, al quale è seguito il saluto del presidente dell’Aci, Enrico Gelpi. Presenti, tra gli altri, il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Bartolomeo Giachino; il presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo, e il membro della commissione, Giorgio Bornacin; il direttore centrale della Polizia di Stato, Oscar Fioriolli. Come dicevamo, durante la tavola rotonda è emersa la necessita di istituire il corso di guida sicura. Anche perché, come spiega l’Aci in una nota, “laddove in Europa è stato adottato tale provvedimento, il numero di incidenti causati da conducenti 18-21enni si è ridotto notevolmente, con punte fino a -33 per cento in Austria. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta approfondendo il tema ed è stato recentemente sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Ministero, l’Aci e altri soggetti per l’individuazione degli standard dei corsi”.
Il nuovo Codice della Strada recepisce molte proposte dell’Automobile Club d’Italia, che contribuiscono a promuovere comportamenti più responsabili dei conducenti e quindi ad abbattere l’incidentalità stradale. Tra queste: la guida accompagnata; la prova pratica per il conseguimento del patentino per i ciclomotori; l’introduzione dell’educazione stradale nelle scuole; la tolleranza zero sull’alcol per i neopatentati e per i conducenti professionali; il divieto di vendita e somministrazione di alcolici nei locali durante le ore notturne.
“Nell’impianto normativo ci sono alcuni punti che non condividiamo”, ha dichiarato il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, “soprattutto contro la guida in stato di ebbrezza: la concessione di una deroga oraria a chi ha la patente sospesa affievolisce notevolmente l’effetto della sanzione, pur trovando un fondamento sul piano sociale, andando incontro alle esigenze di chi deve accompagnare un disabile o muoversi verso destinazioni difficilmente raggiungibili con il trasporto pubblico”.