L’aereo va a rifiuti, allo studio un nuovo carburante per i voli Alitalia

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. La celebre frase di Antoine-Laurent de Lavoisier, da molti considerato il padre della chimica moderna, calza a pennello. Perché dai sacchetti della pattumiera potrebbe nascere del carburante. Alitalia e Solena Group hanno infatti stretto un accordo per avviare uno studio sulla riconversione dei rifiuti solidi urbani in biocarburante per gli aerei della compagnia.
Lo hanno reso noto le due società in un comunicato congiunto precisando che l’amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, il ceo di Solena Group, Robert Do, e l’amministratore unico di Solena Italia, Stefano Bugliosi, hanno siglato una lettera di intenti per avviare uno studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto capace di riconvertire i rifiuti solidi urbani (biomasse promiscue) in una quota rilevante del jet-fuel necessario agli aeromobili di Alitalia, garantendo l’abbattimento delle emissioni di gas serra (fino al 96 per cento di anidride carbonica) e la stabilità degli approvvigionamenti.
L’accordo fra Alitalia e Solena Group, si legge nella nota, si inquadra nell’innovativo programma denominato Green Sky che ha già visto Solena Group raggiungere un’intesa con il Gruppo British Airways per la riconversione di quote rilevanti dei rifiuti solidi urbani dell’area metropolitana di Londra in jet fuel per gli aeromobili che operano sull’aeroporto di Heathrow.