Se mezza Europa è sotto la neve, in Asia c’è chi soffoca per colpa dell’inquinamento. Circolazione delle auto a targhe alterne, banche e uffici pubblici chiusi e niente lezioni nelle università fino a domani a Teheran, in Iran. Sono questi i provvedimenti che il ministero della Salute iraniano ha deciso per ridurre i livelli di inquinamento della metropoli, che nelle ultime ore hanno toccato livelli record. Le autorità avevano già deciso di proclamare una giornata di festa nazionale mercoledì scorso per provare a ridurre lo smog, ma evidentemente senza ottenere risultati.
La causa principale dell’inquinamento a Teheran è senza dubbio il fiume di auto antiquate che quotidianamente si riversa nelle strade della città creando giganteschi ingorghi. Si è calcolato che ogni giorno circolino nella capitale iraniana 12 milioni di vetture. A peggiorare un quadro ambientale già disastroso, si aggiungono i gas emessi dalle fabbriche in periferia che contribuiscono a rendere l’aria irrespirabile. Se, come è accaduto in questi giorni, le precipitazioni sono minime, i livelli di inquinamento balzano subito a livelli preoccupanti. Negli ultimi giorni, stando ai dati governativi, sono aumentati del 19 per cento i ricoveri in ospedale dovuti a difficoltà respiratorie.