Ora sono delle mosche bianche, ma tra dieci anni la quota di auto elettriche potrebbe riguardare dal 3 al 10 per cento del parco totale. Una percentuale che varierà in base agli aiuti che i vari governi decideranno di mettere in campo. Già molti Stati si sono impegnati a sostenere l’auto elettrica e, secondo l’Unrae, l’associazione delle Case estere operanti in Italia, anche il nostro Paese dovrebbe fare altrettanto. Intanto, molti costruttori hanno deciso di scommettere sull’e-mobility, a cominciare da Renault-Nissan e il gruppo Psa. Dell’evoluzione dell’auto nel prossimo decennio e dello scenario elettrico in particolare si è parlato questa settimana a H2Roma, la manifestazione dedicata alla mobilità sostenibile con esposti gli ultimi modelli di auto ibride ed elettriche. “Gli incentivi per l’auto elettrica sono necessari, la domanda sarà legata fondamentalmente ai sostegni accordati”, ha detto Thomas Ebeling, manager di Nissan Europe. “Le istituzioni devono prevederli se vogliono creare un futuro sostenibile”.
L’alleanza Renault-Nissan ha investito 4 miliardi di euro sull’elettrico. Il 22 ottobre scorso è partita la produzione della Nissan Leaf, prima vettura 100 per cento elettrica prodotta in serie che a gennaio arriverà in alcuni Paesi europei e in Italia sarà disponibile dal secondo semestre dell’anno. Tra le elettriche in passerella a H2Roma anche la i-Miev Mitsubishi, la Toyota Prius Plug in, la C-zero Citroen e la i-On Peugeot. Joseph Beretta, direttore relazioni istituzionali di Psa Peugeot-Citroen nota “come sia importante avere gli incentivi per l’elettrico, soprattutto nella fase di lancio di questa tecnologia. In Francia all’elettrico vanno 5.000 euro in riconoscimento delle zero emissioni”.
Massimo Nordio, direttore di Volkswagen Italia, ha osservato come il governo cinese stia dando incentivi importanti sull’elettrico, 6.600 euro per vettura. Anche Volkswagen è impegnata nello sviluppo dell’elettrico, e a Roma Nordio ha sottolineato i progressi fatti nell’evoluzione delle batterie agli ioni di litio.
Favorevole agli incentivi l’ad di Toyota Motor Italia, Massimo Gargano, che ha chiesto un approccio strutturale ad ampio raggio relativo alla mobilità sostenibile. “È un errore innamorarsi nel breve di una specifica tecnologia. Gli incentivi devono essere finalizzati all’obiettivo della massima riduzione delle emissioni e non a una determinata tecnologia”.
“Eventuali incentivi per l’elettrico”, ha sottolineato Gianni Oliosi, direttore comunicazione Bmw Italia, “dovrebbero essere durevoli, in modo di consentire di fare una ragionevole programmazione per chi è interessato all’acquisto e mi riferisco in particolare alle flotte aziendali”.