Dovrebbe essere abbattuto il 15 ottobre l’ultimo diaframma della galleria più lunga del mondo, il tunnel ferroviario di base del San Gottardo, di ben 57 chilometri. Sono, infatti, solo mille i metri che separano le squadre di minatori al lavoro nei rispettivi versanti. Un solo handicap sta mettendo a rischio il raggiungimento dell’obiettivo di calendario fissato in sede di progetto: la presenza di una roccia più dura del previsto, il granito di Medels, che rischia di far rinviare l’evento.
“Quando è stata fissata la data al 15 ottobre 2010″, spiegano gli ingegneri, “partivamo tutti dal presupposto che davanti a noi c’era solo un tipo di materiale roccioso la cui consistenza avrebbe permesso una velocità di avanzamento di 15-20 metri al giorno. Invece le cose sono andate diversamente. Avevamo appena superato una zona difficile e ci siamo imbattuti di nuovo nel granito di Medels, che già l’anno scorso ci aveva dato parecchi grattacapi”. A questo si potrebbe aggiungere anche qualche frana interna, considerando che si sta lavorando in un tunnel con 2.500 metri di montagna sopra la testa. La società AlpTransit resta comunque fiduciosa: il 15 ottobre, alle ore 14, l’ultimo diaframma verrà abbattuto.
Indipendentemente da imprevisti e quant’altro, la notizia positiva è che i lavori di scavo sono pressoché terminati. Da un rilievo effettuato nel mese di luglio 2010, la rete di gallerie, pozzi e cunicoli di sfogo e sicurezza, aveva raggiunto ben 146,6 chilometri, pari al 96,6 per cento del totale, che è di 151,8 chilometri. L’abbattimento dell’ultima parete di roccia non determina, tuttavia, un’accelerazione dei tempi di realizzazione dell’opera. Restano da scavare ancora diversi chilometri nel tubo ovest, dove l’ultimo diaframma potrebbe cadere nella prossima primavera. Successivamente seguiranno i preparativi per la posa dell’infrastruttura ferroviaria (cavi, binari, impianti di comunicazione e sicurezza). L’apertura della galleria al traffico ferroviario è infatti prevista per il 2017. Un’opera che permetterà, grazie alle tecnologie utilizzate, trasferimenti tra Milano e Zurigo in circa tre ore di treno.
Sul web sono disponibili alcuni video che parlano dell’opera.
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