Venezia, arriva il terminal d’altura
Matteoli: Strategico per tutta Italia

Prosegue intensamente il lavoro del governo italiano sul fronte dello sviluppo portuale. Da anni l’Italia non aveva investito sul trasporto navale, ma ora le cose sembrano cambiare. Nei giorni scorsi è infatti stato presentato il progetto per la realizzazione del terminal d’altura del porto di Venezia. “Si tratta di un proposta progettuale strategica e antesignana per tutta l’Italia”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. “Il porto d’altura di Venezia, una volta realizzato, permetterà al sistema portuale dell’Alto Adriatico di competere con i porti del Nord Europa per il traffico marittimo. Il governo si impegna a far decollare il progetto il prima possibile”.
Il porto d’altura, per le sue caratteristiche, sarà la prima struttura portuale off-shore mai realizzata nel Mediterraneo che consentirà di estromettere i petroli dalla laguna e fornirà grande capacità recettiva ai traffici marittimi, salvaguardando la particolare conformazione geofisica della laguna. Il progetto, realizzato dalla società di ingegneria Halcrow di Londra, sarà, una volta approvato, operativo in cinque anni e costerà 1,382 miliardi di euro, la maggior parte in project financing.
L’importanza del progetto è stata ribadita anche dal ministro Brunetta, presente alla presentazione, che considera la realizzazione della piattaforma d’Altura di Venezia “funzionale ad inserire l’Alto Adriatico nel sistema globale delle reti di trasporto, risolvendo al contempo i problemi storici della laguna come i fondali e le bocche di porto”. Per il presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, “il terminal potrà essere pienamente operativo in cinque anni, dal giorno in cui il Comitatone (il Comitato cui sono affidati l’indirizzo, il coordinamento e il controllo dell’attuazione di tutti gli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna) approverà il progetto”. Dopo la decisione del Comitatone e l’avvio della procedura di inizio lavori, spetterà al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – come ha riferito il Magistrato delle Acque di Venezia Patrizio Cuccioletta – valutare l’inserimento del progetto tra le opere strategiche della Legge Obiettivo per velocizzare l’iter di realizzazione.