Altro che Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, che ha messo in difficoltà gli autotrasportatori specializzati. In un comune in provincia di Pisa, per il ritiro dell’immondizia nei centri cittadini, hanno pensato agli asini spazzini. Una soluzione innovativa che si basa sulla tradizione secolare dell’utilizzo di asini per la soma. Per il progetto del Comune toscano di Santa Maria a Monte – che ha preso il via lo scorso anno – è stata scelta la razza amiatina, caratteristica proprio delle zone toscane.
L’idea in realtà era partita dalla Sicilia, a Castelbuono (Palermo), Comune che tra l’altro ha partecipato attivamente alla riuscita del progetto in terra toscana.
Certamente più lento dei camioncini normalmente utilizzati per la raccolta dei rifiuti, l’asino non inquina, è più silenzioso e difficilmente ha bisogni fisiologici durante il “giro”, perché la sua abitudinarietà fa in modo che si concentri sul lavoro che deve effettuare. Sostituendo i mezzi di raccolta nei centri storici con gli asini ci sono meno costi per il comune e i cittadini, si offre un servizio migliore, una raccolta più frequente soprattutto dell’organico, oltre a un controllo più attento sulla differenziazione dei rifiuti.
Gli asini-spazzini (www.asinispazzini.org) piacciono. Gli abitanti di Santa Maria a Monte li amano. Amano il suono inconfondibile dei loro zoccoli e ormai non rinuncerebbero più a loro. Anche perché tutte le mattine, quando i somari prelevano porta a porta i rifiuti differenziati dagli abitanti si celebra una festa. “Ci aspettano bambini e nonne con il pezzetto del pane, o il barista con il biscotto”, ha dichiarato al giornale La Nazione Mauro Pirotta, presidente della cooperativa Ambiente servizi Valdarno che si è aggiudicata l’appalto del Comune. “Ogni asinello è abituato e non riparte fino a quando non ha avuto quello che si aspetta”. Altro che Sistri…