È finito nei guai anche un amministratore pubblico, il vicesindaco di Caorle, per delle presunte truffe ai danni di compagnie assicurative. Falsi incidenti e falsi feriti, oppure semplicemente sinistri “gonfiati” per chiedere risarcimenti maggiori. L’inchiesta è stata avviata nei mesi scorsi dalla Procura di Venezia e ha portato a decine di perquisizioni da parte dei carabinieri. Secondo gli accertamenti compiuti dai militari dell’Arma, dell’organizzazione farebbero parte anche alcuni carrozzieri, periti e liquidatori di compagnie assicurative. Tra le persone coinvolte ci sarebbe anche il vicesindaco di Caorle, Gianni Stival, che ha respinto ogni accusa.
Tutti gli episodi finora accertati hanno riguardato l’area tra Venezia, San Donà di Piave e Portogruaro. Le indagini hanno finora preso in esame oltre 100 incidenti, dal 2005 a oggi, con un danno presunto alle compagnie assicurative di oltre 500 mila euro. I meccanismi delle presunte truffe sarebbero legati agli elevati risarcimenti ottenuti per falsi incidenti stradali, aggravando i danni materiali o le lesioni personali subite dalle “vittime” in altre circostanze. Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato numeroso materiale documentale ritenuto interessante dagli investigatori.