Pneumatici, così si potrebbero risparmiare 155 milioni l’anno

Un risparmio di 155 milioni di euro l’anno, ma anche 25.713 tonnellate di materie prime e 87 milioni di litri di petrolio in meno per la bolletta energetica nazionale, nonché 24.873 tonnellate aggiuntive di pneumatici usati non immessi nell’ambiente. È quanto si potrebbe risparmiare in Italia se l’utilizzo di pneumatici ricostruiti sugli autocarri fosse a un livello analogo a quello degli Stati Uniti. Secondo le stime di Airp (Associazione italiana ricostruttori pneumatici) in Italia la quota dei ricostruiti sugli acquisti di pneumatici di ricambio è del 32 per cento, mentre negli Stati Uniti è di circa il 50 per cento.
La situazione in Italia è comunque positiva. “Il bilancio ecologico ed economico della ricostruzione di pneumatici del nostro Paese”, spiega l’Associazione italiana ricostruttori pneumatici in un comunicato stampa, “offre attualmente risultati lusinghieri, però non completamente soddisfacenti. Nel 2008 in Italia il risparmio sulla spesa per gli pneumatici grazie all’uso dei ricostruiti è stato di 276 milioni di euro. E sempre grazie a questi prodotti nel 2008 sono state consumate 45.712 tonnellate di materie prime in meno e si è evitato di immettere nell’ambiente 44.218 tonnellate di pneumatici usati, mentre il risparmio di materie prime in termini energetici equivale a 155 milioni di litri di petrolio. Ciò nonostante, come si è detto, il divario tra l’Italia e le esperienze a livello internazionale resta ancora rilevante. E se anche nel nostro Paese, come avviene appunto negli Stati Uniti, gran parte degli autoveicoli montassero pneumatici ricostruiti i benefici sarebbero davvero notevoli sia per l’ambiente, sia per l’economia dell’autotrasporto, sia per l’economia in generale”.