Loro, i pendolari, l’hanno già definita “la linea dimenticata”. È la Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, una linea ferroviaria utilizzata tutti i giorni da centinaia di persone che vanno a Milano per studiare o lavorare. Una linea sulla quale, spessissimo, si registrano notevoli disagi. L’ultima disavventura è di giovedì, quando il treno Milano-Tirano delle 19.20 è partito con solamente tre vettura in funzione su otto. “Facile immaginarsi in che condizioni hanno viaggiato, stipatissimi, i 600 pendolari che normalmente lo frequentano. Conto facile, 600 diviso 3 fa 200 persone per vagone, contro una capienza di 80”, racconta Giorgio Dahò, del comitato pendolari Milano-Lecco.
Un episodio analogo, tra l’altro si era verificato la scorsa settimana, quando un treno è arrivato a Lecco con soli tre vagoni funzionanti. “Evidentemente questa linea è stata abbandonata a se stessa, da Trenitalia, dalla Regione ma soprattutto da coloro “che contano”. Nessun accoglimento delle richieste di modifica agli orari ai tavoli regionali”, spiega sempre Dahò, “precedenza assegnata d’ufficio ad altre linee politicamente più protette che provocano ritardi inaccettabili, allungamento dei tempi di percorrenza, soppressioni a ripetizione (ieri è toccata al 17.50 Milano-Lecco) eccetera. Visto che puntualmente denunciamo tutto questo da anni, non possiamo che concludere che tutto ciò accade nella più completa indifferenza di chi dovrebbe provvedere.
Eppure”, commenta Giorgio Dahò, “non è sempre stato così. C’è stato un tempo, non molto lontano, in cui la “nostra” linea vantava primati di puntualità e di efficienza invidiati in tutta la Lombardia. Ora invece la Milano-Tirano è stata dimenticata dagli uomini, e i 50.000 passeggeri che la frequentano ogni giorno ormai non possono che sperare in un miracolo, perché alle promesse degli uomini, di quelli che contano ovviamente, che pure nel territorio lecchese e valtellinese abbondano, non si può più credere”.