Bari, laser contro i piloti d’aereo
Sequestrati tremila “raggi verdi”

Vengono venduti come giochi per ragazzi, ma in realtà possono creare molti danni. I “laser”, quei raggi di luce verde che “colpiscono” anche a molti metri di distanza, sono ormai diventati una “fastidiosa” moda. Un gioco che si è trasformato in qualcosa di molto pericoloso, denunciato anche da alcuni piloti d’aereo. I puntatori laser sono la nuova arma usata dai teppisti negli stadi e, ora, negli aeroporti, ed è particolarmente rischiosa perché in grado di provocare danni irreversibili alla vista. Tutto parte dalle denunce fatte negli ultimi 19 giorni da alcuni piloti dell’aeroporto di Bari che, in fase di atterraggio, sono stati accecati da fasci di luce verde e sono stati costretti a far riprendere quota all’apparecchio.
L’ultimo episodio, quello più recente, è accaduto a un comandante di un volo della compagnia AirOne il quale ha denunciato disturbi ottici mentre si preparava al decollo. La sensazione avuta dai piloti è quella di ricevere un pugno in un occhio e un bruciore intenso che arriva fino alla guancia.
Analoghi episodi sono capitati a un podista mentre correva sul lungomare di Bari e durante la partita di calcio Bari-Inter giocata allo stadio San Nicola; qui l’arbitro è stato costretto a sospendere l’incontro per qualche minuto per tutelare i giocatori in campo accecati da un raggio verde di un puntatore laser. In gioco non c’è quindi più solo un rigore sbagliato da parte di Diego della Juventus (nella foto) o di Miccoli del Palermo, ma una questione di sicurezza per chi vola.
E per fermare questo fenomeno, la Polizia di Stato di Bari ha sequestrato oltre 3mila puntatori privi di contrassegno previsto dalla legge, molti dei quali di “classe” superiore a 3 (oltre 5 milliwatt di potenza) per i quali è vietata la vendita. Addirittura alcuni di questi laser trovati dai poliziotti sono estremamente potenti (200 milliwatt) e la gittata arriva fino a 5 chilometri di distanza. La gran parte dei puntatori laser sequestrati, che possono essere venduti solo da negozi specializzati, è di provenienza cinese e senza il contrassegno Ce.

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