Il crollo delle immatricolazioni
degli autocarri: – 33 per cento

Il bilancio, rispetto al 2008, è estremamente negativo: in Italia, nel periodo da gennaio a ottobre, le immatricolazioni di autocarri per il trasporto merci di portata superiore a 3,5 tonnellate sono diminuite del 33 per cento. Non va molto meglio agli autobus, che hanno fatto registrare un -22,8 per cento. I numeri in questione sono stati diffusi dal Centro Ricerche Continental Autocarro che ha elaborato le stime Aci.
La crisi, quindi, ha colpito con particolare durezza i mezzi per trasporto merci e quelli per il trasporto collettivo di persone. Negativo anche il bilancio dei mezzi per trasporto leggero, i veicoli commerciali, che secondo i dati Unrae sono in calo – nello stesso periodo – del 25,2 per cento.
Una situazione particolarmente difficile che fa da contraltare all’andamento del mercato delle autovetture, in graduale miglioramento. Le ragioni di questa situazione sono da ricercare, sostiene il Centro Ricerche Continental Autocarro, nel fatto che la crisi economica ha colpito in maniera molto più significativa le aziende che non i privati. Il forte calo della domanda di trasporto e l’incertezza per il futuro hanno indotto molte aziende di autotrasporto a rinviare a tempi migliori la sostituzione dei mezzi delle loro flotte e a non impegnarsi in nuovi investimenti. Tra l’altro – spiega sempre Continental – la Tremonti Ter, che avrebbe potuto dare un contributo positivo al settore, non include tra i beni acquistabili con benefici fiscali gli autoveicoli.
Lo studio mette in evidenza anche le notevoli differenze a livello regionale relative agli autobus. Nel periodo considerato, tre regioni hanno fatto registrare incrementi significativi delle immatricolazioni, dovuti alla disponibilità di maggiori contributi regionali, oppure a bandi di gara per trasporto pubblico di persone con vincoli stringenti sull’età media del parco autobus o, ancora, all’esecuzione di ordini emessi prima del precipitare della crisi economica. In Sardegna si è passati addirittura da 65 immatricolazioni nei primi dieci mesi del 2008 a 205 nei primi dieci mesi di quest’anno, con un aumento del 215,4 per cento. Grande crescita anche in Basilicata (+155,2 per cento) e Friuli Venezia Giulia (+43,3 per cento). Lievi aumenti in Umbria (+3,1 per cento) e Trentino Alto Adige (+0,7 per cento). Per contro vi sono anche regioni in cui il calo risulta molto accentuato, come il Piemonte (-53,1 per cento) o la Calabria (-40,5 per cento).
Per quel che riguarda invece gli autocarri per il trasporto merci con portata superiore a 3,5 tonnellate la situazione evidenzia un calo generalizzato in tutte le regioni italiane, tranne nel Friuli Venezia Giulia, dove le immatricolazioni sono aumentate del 3,3 per cento.
“L’andamento del mercato italiano di autobus e autocarri per il trasporto merci di portata superiore a 3,5 tonnellate”,  sottolinea Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental Truck, “dopo dieci mesi dall’inizio del 2009 è molto difficile. Il bilancio consuntivo dell’intero 2009 vedrà probabilmente circa 3.500 immatricolazioni di autobus e circa 13.000 immatricolazioni di autocarri merci oltre 3,5 tonnellate. Qualora nel 2010 la situazione economica migliori, come appare oggi possibile, la tendenza alla diminuzione delle immatricolazioni di autobus e autocarri merci oltre 3,5 tonnellate dovrebbe attenuarsi, anche perché il confronto non sarà più con il 2008, anno in cui la crisi economica non aveva ancora toccato i suoi livelli più drammatici, ma con il 2009, anno in cui le immatricolazioni sono scese sui livelli più bassi degli ultimi anni”.