Autoarticolati vecchi e nuovi, dotati di Abs ed Esc o privi di questi impianti di sicurezza. Tutti insieme, su una pista, l’autodromo di Vallelunga, per una sere di test organizzati da Aci e Anfia. Prove che hanno permesso di mettere in evidenza il miglior comportamento in situazioni di emergenza, come la frenata sul bagnato, dei veicoli dotati dei più moderni sistemi di sicurezza.
L’evento in questione, intitolato “Veicoli industriali pesanti: anzianità del parco e sicurezza stradale”, ha avuto lo scopo di sensibilizzare gli attori della filiera del trasporto merci su gomma, in particolare gli utilizzatori e le istituzioni, sui vantaggi in termini di sicurezza connessi all’uso di veicoli di ultima generazione, e sulla necessità di procedere in tempi rapidi a uno svecchiamento del parco circolante italiano, uno dei più vecchi in Europa.
Le prove in pista hanno messo a confronto combinazioni di veicoli dotati di impianto antibloccaggio Abs e antiribaltamento Esc (controllo elettronico della stabilità), con combinazioni che ne sono prive, per mettere in evidenza il miglior comportamento in situazioni di emergenza (frenata su rettilineo con fondo stradale asciutto e bagnato; prova di stabilità) di un complesso trattore-semirimorchio rispondente alle più recenti prescrizioni di sicurezza. Nell’ultima parte dell’incontro, all’analisi dei risultati è seguito un breve dibattito le cui conclusioni sono state affidate a Maurizio Vitelli, direttore generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Prima c’erano stati gli interventi di Marco Monticelli, Iveco External relations & Communication, e Luca Margaritelli, presidente Gruppo Rimorchi Anfia.
“Il 93 per cento degli incidenti sono imputabili al comportamento scorretto del conducente”, ha dichiarato il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, “e quindi non si può sconfiggere la piaga dell’incidentalità stradale senza una più moderna e intensa attività educativa. Servono modelli di formazione continua di tutti i conducenti, che prevedano corsi periodici di guida sicura ed eco-compatibile presso strutture qualificate come quella di Vallelunga. L’Italia ha inoltre bisogno di un parco veicolare, inclusi i mezzi pesanti, più moderno e dotato dei principali sistemi di sicurezza, a cominciare dal dispositivo per il controllo della stabilità non ancora installato su tutti i veicoli merci circolanti in Italia”.
“Considerata l’elevata anzianità del parco veicoli industriali e rimorchi, e i suoi effetti negativi sulla sicurezza, e anche sull’ambiente”, ha dichiarato il presidente di Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), Eugenio Razelli, “è opportuno predisporre strumenti che favoriscano la dismissione dei veicoli più vecchi. Senza contare che tali misure sono quanto mai auspicabili per contrastare la drammatica caduta delle immatricolazioni – innescata dalla crisi economica mondiale – che questi comparti, esclusi dai benefici degli incentivi, stanno vivendo. Risulta dunque prioritario includere il settore trasporti tra i beneficiari del provvedimento sulla detassazione degli utili reinvestiti, la Legge Tremonti Ter, secondo l’impegno già preso dal Governo; per i veicoli industriali è importante anche l’inclusione nel decreto attuativo che prevederà a breve l’ammortamento accelerato sui beni strumentali di impresa tecnologicamente avanzati e a risparmio energetico; per i rimorchi e semirimorchi occorre studiare opportuni meccanismi normativi volti a favorire la fuoriuscita naturale dal parco circolante dei veicoli con oltre 15 anni, privi di Abs”.
“Esprimo tutto il mio apprezzamento per l’iniziativa”, ha affermato Maurizio Vitelli, direttore generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “e ribadisco la disponibilità del Ministero a prendere in considerazione e ad approfondire le problematiche affrontate nei termini in cui sono state poste da Anfia, riservando la giusta attenzione anche a quelle che riguardano più specificamente il trasporto di merci pericolose”.