Fermo dell’autotrasporto, Matteoli convoca la categoria il 1° dicembre

“Meglio tardi che mai”. È questo il commento – riportato dal portale del SecoloXIX shippingonline.it – dei rappresentanti del Coordinamento cooperativo per il trasporto e la logistica alla notizia della convocazione da parte del ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Altero Matteoli (nella foto), delle associazioni dell’autotrasporto per il 1° dicembre 2009. “L’incontro, così in avanti nel tempo”, dicono gli autotrasportatori, “lascia poco spazio per ulteriori trattative e sarà quindi decisivo per le sorti del confronto tra governo e mondo dell’autotrasporto”. “Le imprese del settore – continua il Coordinamento cooperativo – in questo momento di estrema difficoltà dovuto agli effetti della crisi economica che sta colpendo maggiormente le realtà più piccole e meno strutturate, tipologia che caratterizza l’autotrasporto italiano, hanno l’impellente necessità di conoscere con certezza i provvedimenti di sostegno al settore assunti dal governo per l’anno 2010”.
“Sarà importante”, continua la nota del Coordinamento cooperativo, “che il governo si presenti all’incontro del primo dicembre con le carte in regola rispetto agli impegni pregressi e con provvedimenti concreti di attuazione e di immediato finanziamento delle misure, relative al 2010, peraltro già anticipate negli ultimi incontri dal sottosegretario Giachino”.
Secondo il Coordinamento cooperativo, “non si esce dalle secche di una situazione sempre più difficile per le imprese di autotrasporto, senza provvedimenti di carattere strutturale e costituirà ulteriore ed importante elemento di valutazione dell’operato del governo la costituzione di quel tavolo di confronto per la definizione di una politica di rilancio del settore più volte annunciato dal ministro Matteoli ma purtroppo mai costituito. Sono questi”, conclude la nota, “i presupposti per rendere costruttivo e determinante il confronto”.

3 risposte a “Fermo dell’autotrasporto, Matteoli convoca la categoria il 1° dicembre

  1. Per cosa? per raccontare le solite promesse trite e ritrite e mai mantenute? Spero che le associazioni non si facciano incantare per l’ennesima volta e proseguano sulla strada della protesta, l’unica che, ahinoi, i signori della politica sanno capire…

  2. Basta chiacchiere. Non facciamo arrivare le merci nei negozi per una settimana e forse anche il signor Bartolomeo Giachino (il sottosegretario ai Trasporti, per chi non lo sapesse) e il signor Altero Matteoli (il ministro alle Intrastrutture e ai Trasporti) capiranno che siamo importanti per l’economia del nostro Paese e che è finito il tempo di prenderci per i fondelli. Mi spiace solo per i cittadini, che come sempre pagheranno un conto che non andava presentato a loro.

  3. Mi rivolgo al Governo non chiedendo del denaro ma chiedendo di poter lavorare come mi hanno insegnato e pretendendo il compenso che credo di meritarmi per soddisfare i miei dipendenti a fine mese, i meccanici e gli altri fornitori. La situazione attuale si risolve solo eliminando tutti quelli che rovinano il mercato abbassando le tariffe di percentuali che li portano alla perdita secca.
    Non voglio pensare a come facciano, ma i nostri governanti un pensierino potrebbero farcelo.
    Se continuiamo a rincorrere solo il prezzo più basso, non pensiamo né alla sicurezza e nemmeno ai nostri figli.

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