Matteoli: “Il 23 dicembre il via
ai lavori per il Ponte sullo Stretto”

Manca veramente poco all’avvio dei lavori per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. L’annuncio ufficiale è arrivato direttamente dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, il quale ha dichiarato che i lavori “inizieranno il 23 dicembre di quest’anno e termineranno nel 2016 o all’inizio del 2017”. L’iter prevede di iniziare con i primi lavori propedeutici alla realizzazione del manufatto che riguarderanno lo spostamento della linea ferroviaria di Cannitello nei pressi di Villa San Giovanni, in un’area dove sorgerà un pilone del Ponte. Da gennaio partiranno anche i primi cantieri sul versante siciliano, con la realizzazione di un raccordo autostradale a Messina.
Come scrive il sito ufficiale del ministero (http://www.mit.gov.it/mit/site.php) l’opera costerà circa 6,3 miliardi di euro e sarà finanziata in gran parte con capitali privati, attraverso il project financing. Nei mesi scorsi il governo ha già stanziato la parte di sua competenza, 1,3 miliardi di euro. Fondi che saranno di anno in anno inseriti nella legge Finanziaria in base alle disponibilità e all’avanzamento dei lavori. Matteoli ha sottolineato che, dei 27,6 miliardi che il Cipe ha finora approvato per la messa in cantiere di opere pubbliche, solo 2,8 miliardi sono soldi dello Stato stanziati nella legge Obiettivo, altri 7,3 miliardi, provengono dai fondi Fas (destinati per l’ 85% al Sud e per il 15% al Nord), mentre oltre 8 miliardi arrivano dal project financing, ossia dai privati.
Il Ponte sullo Stretto è un’opera che divide l’opinione pubblica. C’è chi la ritiene indispensabile e chi la reputa una spesa inutile. Un dibattito che si è infiammato nei giorni scorsi con la tragedia del Messinese. “Si può essere favorevoli o contrari all’opera”, ha affermato a tal proposito Matteoli, “ma sostenere che i soldi vanno spesi per mettere in sicurezza le coste di Sicilia e Calabria è un non senso frutto di cattiva informazione o di propaganda politica. È ovvio che le risorse private non possono essere utilizzate per opere di sicurezza dei territori colpiti dai dissesti idrogeologici. I privati investono se hanno un ritorno e, come è lecito, ricavi. Se non si realizza il Ponte questi soldi non ci sono. Il Ponte a caduta riuscirà a migliorare le infrastrutture sia in Sicilia sia in Calabria”.
A chi ha invece sollevato il problema della presenza della criminalità organizzata nell’area dove si vuol realizzare il Ponte, Matteoli ha rilevato che “il governo non può fermarsi per la presenza della criminalità organizzata, perché questo significherebbe arrendersi e per lo Stato abdicare alle sue precipue funzioni. In questi mesi di governo il ministro dell’Interno è stato più volte in Calabria per affrontare la situazione e dare il proprio contributo al proseguimento dei lavori”.
Inoltre, Matteoli ha dato rassicurazioni anche per quello che riguarda la tanto contestata autostrada Salerno-Reggio Calabria. Il ministro ha infatti assicurato che “sarà terminata tra la fine del 2013 e gli inizi del 2014. I lavori non si fermeranno perché sono completamente finanziati”.