Stop agli Euro2 in Lombardia,
la Fai: “Lo scenario è negativo”

Sette-otto anni di vita, per un autocarro, sono decisamente pochi. Soprattutto se i mezzi in questione sono stati impiegati per la distribuzione in ambito locale e hanno fatto pochi chilometri. Insomma, questi veicoli potrebbero ancora fare a lungo il loro dovere. Ma non in Lombardia. Dal prossimo 15 ottobre entrerà infatti in vigore un provvedimento della Regione che istituisce il divieto di circolazione per gli autocarri di tipo Euro2, esteso su tutto il territorio regionale (escluse le autostrade) e operativo tutti i giorni feriali dalle 7,30 alle 19,30.
“Per quanto riguarda il settore dell’autotrasporto”, spiega Marco Colombo, segretario della Fai Conftrasporto di Milano e segretario nazionale di Federtraslochi, “ma anche i comparti del commercio, dei servizi e delle attività artigianali in genere, siamo in presenza di un provvedimento che va a interferire pesantemente sull’operatività di decine di migliaia di imprese, soprattutto di medie e piccole dimensioni, che rappresentano, come noto, la spina dorsale dell’economia del territorio lombardo, già messe a dura prova dalla perdurante crisi economica. Si tratta di uno scenario decisamente negativo”, prosegue Marco Colombo, “soprattutto per due aspetti distinti ma ugualmente importanti: da un lato è facilmente prevedibile una marcata ulteriore riduzione occupazionale per le imprese dei settori interessati; dall’altro vi saranno inevitabili conseguenze per l’approvvigionamento delle merci e dei servizi, sia per le attività economiche sia per i privati cittadini, posto che non esistono, di fatto, alternative praticabili al trasporto professionale su strada. Gli autotrasportatori”, aggiunge Colombo, “così come le altre categorie professionali, sono consapevoli delle priorità legate all’emergenza ambientale, ma ritengono che il problema debba essere affrontato in maniera adeguata, attraverso provvedimenti strutturali e realmente efficaci, non solo ed esclusivamente con la consueta politica dei divieti, di forte impatto verso l’opinione pubblica, ma scarsamente efficace nei risultati prefissati e fortemente penalizzante per le categorie produttive fondamentali per l’economia di una Regione quale la Lombardia, specie nell’attuale congiuntura. Le organizzazioni del settore ribadiscono, pertanto, la loro forte preoccupazione per le pesanti ricadute di questa decisione e rinnovano con forza la richiesta già avanzata al presidente Formigoni e alle forze politiche regionali, sull’estrema necessità di un rinvio del blocco della circolazione di questi veicoli, almeno fintanto che non sarà possibile, a livello operativo e sostenibile sotto l’aspetto economico  dotare questi veicoli degli appositi dispositivi – cosiddetti filtri anti particolato – atti a ridurre le emissioni inquinanti”.