In Italia sostituire gli pneumatici è un optional. Cambiare le gomme quando non possono garantire le prestazioni adeguate non è considerato importante. Il tema, decisamente preoccupante per la sicurezza stradale, è venuto alla luce grazie a uno studio del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati European Tyre and Rubber Manufacturers’ Association e Anfia. Dall’analisi emerge che nel nostro Paese l’indice di sostituzione degli pneumatici è inferiore agli standard europei. Un record negativo che l’Italia divide con Francia e Grecia. Ben diverso il comportamento degli automobilisti dei Paesi del Nord Europa, che cambiano pneumatici con maggiore frequenza. Proprio la frequenza con la quale vengono cambiate le gomme è l’indicatore utilizzato nello studio per analizzare i comportamenti. Il record positivo va all’Irlanda, con un indice di sostituzione di 174, ossia del 74 per cento più alto della media europea. Dietro l’Irlanda si piazzano Danimarca e Norvegia con 137, Finlandia con 131 e Svezia con 129. Cifre influenzate anche dal clima rigido, che provoca strade ghiacciate o coperte di neve. Condizioni che obbligano a sostituire gli pneumatici con maggiore frequenza. In ogni caso, in questi Paesi la cultura della sostituzione delle gomme è molto più alta che da noi: in Italia, infatti, l’indice di sostituzione è di 90, vale a dire il 10 per cento inferiore alla media europea. Gomme usurate determinano un calo della sicurezza stradale, ma anche emissioni inquinanti e consumi più alti. Per questo Continental Autocarro ricorda l’importanza di un controllo accurato degli pneumatici (in particolare della pressione di gonfiaggio e dell’eventuale presenza di abrasioni, tagli o rigonfiamenti sospetti) e della verifica dello spessore del battistrada. Non bisogna dimenticare infatti, che quando si arriva al limite stabilito dal Codice della strada (1,60 mm per per autoveicoli e rimorchi) gli pneumatici devono essere obbligatoriamente sostituiti. “In particolare”, sottolinea Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental Autocarro, “per quel che riguarda i pneumatici per autocarro la tardiva sostituzione riduce notevolmente anche il valore economico della carcassa, rendendone, in casi limite, impossibile la ricostruzione”.