In una lettera inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai ministri dell’Economia, dei Trasporti e del Lavoro alla vigilia dell’incontro con gli autotrasportatori del 14 luglio, la Confetra, Confederazione del Trasporto, ha chiesto al Governo di stabilire dei nuovi limiti sul diritto di fermo dell’autotrasporto.
Nella lettera, oltre ad affermare che “dopo la fase riformatrice del 2006 si sta ora assistendo a un ritorno di dirigismo (tariffe obbligatorie cosiddette di sicurezza) e di contribuzione costosa ed inutile”, il firmatario, Ferdinando Albini, chiede infatti che venga “promossa la dimensione delle imprese di autotrasporto, inserendo tra gli investimenti detassati dalla Tremonti Ter anche quelli per le incorporazioni tra imprese; e che venga regolamentato attraverso limiti socialmente compatibili l’esercizio del fermo dell’autotrasporto, in modo da affrancare le scelte di politica dei trasporti del Governo dalla continua minaccia di fermi devastanti per l’intera economia del Paese”.