Non sottovalutiamo la tensione
che sale fra gli autotrasportatori

La manifestazione organizzata oggi da un sindacato autonomo del trasporto sul grande raccordo anulare di Roma, al di là della partecipazione, dimostra come tra gli operatori del settore stia aumentando, in modo proporzionale alle difficoltà economiche di migliaia di lavoratori, lo stato di tensione. Una situazione che sarebbe gravemente sbagliato e pericoloso sottovalutare. La stessa manifestazione è però allo stesso tempo la dimostrazione di come, a volte, la mancata conoscenza della reale situazione possa spingere a denunciare problemi già risolti. E dispiace vedere qualcuno che utilizza richieste condivisibili per mobilitare gli imprenditori del settore i quali non sono a conoscenza di come effettivamente stanno le questioni.

Tre delle richieste avanzate durante la manifestazione (pagamento tassativo dei servizi di trasporto a 30 giorni; copertura certa e semplificata dei costi di sicurezza dei servizi di autotrasporto;  messa al bando della intermediazione pura; controlli e limitazioni al cabotaggio stradale, richiedendo a Bruxelles l’applicazione della norma di salvaguardia già richiesta dalla Francia) sono infatti già in via di soluzione e fanno parte delle intese che l’Unatras sta perseguendo.
I tempi di pagamento sono già indicati in 30 giorni e per chi non li rispetta è prevista, come per i trasportatori, la possibilità di ottenere il decreto aggiuntivo che consente di ottenere il pagamento con gli interessi in aggiunta.
La copertura del costo minimo dei servizi di trasporto è già possibile in quanto tali costi sono da un mese pubblicati dal ministro dei Trasporti sul sito stesso del ministero.
Per quanto riguarda poi le norme sul cabotaggio, sono state introdotte nelle modifiche al Codice della strada che in questi giorni la Commissione trasporti ha approvato in sede legislativa.
È di fronte a tali “risposte concrete” che l’Unatras ha sospeso la manifestazione annunciata per il giorno 10 luglio, in seguito anche alla richiesta del ministro Matteoli.
Quanti operatori, coinvolti nella manifestazione di questa mattina a Roma, erano e sono realmente  al corrente del fatto che la gran parte delle richieste  sia già in vigore o risulti approvata dal Parlamento? Sicuramente ricade sul Governo la responsabilità di non aver dato attuazione, dopo un anno, agli impegni sottoscritti e se non saranno portate a completamento le intese raggiunte i rischi di azioni ancor più incisive è reale.
L’obiettivo di Unatras è però quello di vuole evitare ulteriori momenti di tensione in attesa di risposte concrete. Risposte che, ci auguriamo, potrebbero cominciare ad arrivare già domani  nel corso dell’incontro con il ministro Matteoli, appuntamento che rappresenta un momento importante e decisivo.

Paolo Uggè