“La patente a punti? Qualche risultato positivo s’è visto. Ma si poteva fare meglio. All’inizio ha prodotto una sua efficacia dissuasiva, poi col tempo gli italiani si sono ingegnati. In tanti hanno adottato il sistema dell’addebito dei punti al nonno patentato, alla mamma, al cittadino extracomunitario che collabora col datore di lavoro. Tanto poi ogni due anni di buona condotta i punti si riguadagnano. Insomma, bisogna trovare il modo di ridare vigore alla patente a punti». Con queste parole Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione dei sostenitori amici della polizia stradale, ha commentato il sesto anniversario dall’entrata in vigore della patente a punti.
Sei anni in più, migliaia di incidenti, feriti e morti in meno
Un bilancio non troppo positivo – secondo Giordano Biserni – per una normativa che, numeri alla mano, nei primi due anni ha comunque fatto abbassare sensibilmente il tasso di incidenti, passati dai 265.402 del 2002 ai 252.271 ( meno 4,9 per cento) del 2003, per poi scendere ancora di un 3,5 per cento nel 2004. Continua a leggere