Autostrade più care con il 2014: ecco tutti gli aumenti, salasso sulla Padova-Venezia

L’Italia non cresce, il Pil non cresce, eppure i prezzi dei servizi continuano a salire. È questo il paradosso che con il nuovo anno ha portato una brutta sorpresa per gli automobilisti, i camionisti e i motociclisti italiani. Con il 1° gennaio sono infatti scattati anche gli aumenti dei pedaggi sulle autostrade, che in media costeranno il 3,9 per cento in più: prima di una lunga serie di rincari e scadenze fiscali che caratterizzerà il mese di gennaio. Gli incrementi sulla rete autostradale arrivano a superare in alcuni casi anche l’8 per cento, con il caso limite della Padova-Venezia dove il rincaro tocca il 300 per cento. Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, però, sottolinea che gli aumenti sono stati “contenuti” grazie a un’azione di calmieramento svolta dal Ministero. 

“A fronte di richieste che per alcune tratte arrivavano al 18 per cento, l’incremento si è fermato a una media del 3,9 per cento”, spiega Lupi all’Ansa, annunciando che sono ora previsti incontri con Aiscat, l’associazione delle concessionarie, “con cui avviare un dialogo per verificare strade nuove e consensuali rispetto agli attuali automatismi di adeguamento delle tariffe”. Gli incrementi approvati con decreto dai Ministeri dei trasporti e dell’economia oscillano da punte che superano l’8 per cento a casi in cui non si verifica nessuna variazione. È la Strada dei Parchi (la società che gestisce le autostrade A24 e A25) a registrare il maggior incremento dei pedaggi (+8,28 per cento), seguita dalla società Centropadane (+8,01 per cento), che gestisce varie autostrade in Emilia e Lombardia. Aumenti ben oltre la media anche per le Autovie Venete (+7,17 per cento), Cisa (A-15) e Cav (Concessioni autostradali venete) entrambe con un aumento del 6,26 per cento. Sulla rete di Autostrade per l’Italia, che gestisce 2.965 chilometri, i pedaggi aumentano del 4,43 per cento. Un caso limite è quello della tratta Padova-Venezia, dove si passa da 95 centesimi a 3 euro, con un aumento di circa il 300 per cento, che assorbe anche gli investimenti per la realizzazione del Passante di Mestre. Ma, spiegano fonti del Ministero, era inoltre necessario sanare una mancanza, visto che su quella tratta molti automobilisti usavano un “trucchetto” per cui uscendo e rientrando in autostrada riuscivano a evitare il pedaggio. Gli automobilisti più fortunati saranno quelli del Consorzio Autostrade Siciliane Messina-Catania e Messina-Palermo, Autostrade Meridionali (Sam) e della Asti-Cuneo, dove non si registrano aumenti. Incrementi più bassi della media si registrano sull’Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta (+0,82 per cento) e sulla Brescia-Padova, +1,44 per cento.