Un anno nerissimo, con le lancette che tornano indietro di 33 anni. Il mercato dell’auto chiude il 2012 leccandosi le ferite. Le immatricolazioni sono sprofondate a 1.402.089 unità, con un calo del 19,87 per cento rispetto all’anno precedente. Si torna ai livelli del 1979, quando furono immatricolate 1.397.039 vetture. Nel solo mese di dicembre il calo delle vendite, il tredicesimo consecutivo a due cifre, è stato del 22,51 per cento a 86.735 unità. Negativo anche il bilancio dell’usato, in diminuzione nel 2012 del 9,75 per cento con 4.125.266 trasferimenti di proprietà.
In questo drammatico scenario, che secondo Federauto nel 2013 peggiorerà ulteriormente con volumi vicino a quota 1.330.000, le vendite di Fiat Group Automobiles hanno ceduto nel 2012 il 19,4 per cento attestandosi a 414.920 nuove vetture e a dicembre il 20,2 per cento a 25.384 unità. Ma il gruppo torinese sottolinea in una nota che comunque “ha fatto meglio del mercato”, mentre la quota del Lingotto è addirittura cresciuta “di 0,2 punti percentuali” nell’intero 2012, attestandosi al 29,59 per cento. In aumento anche le quote annuali dei marchi Fiat, Lancia e Jeep, mentre Panda, Punto, Ypsilon e 500 si aggiudicano i primi quattro posti nella “top ten” dei modelli più venduti nel 2012. Al quinto posto c’è la Ford Fiesta, seguita dalla Citroen C3, dalla Volkswagen Golf e dalla Volkswagen Polo. Segue in nona postazione l’Alfa Romeo Giulietta e al decimo posto la Toyota Yaris. Il mercato però non dà tregua neanche ai marchi automobilistici esteri che chiudono tutti con volumi in calo. Uniche eccezioni Kia (+39 per cento) e Land Rover (+38,3 per cento).
Il Centro Studi Promotor GL events sottolinea come questo scenario sia “ancora più drammatico se si considera che il mercato mondiale quest’anno dovrebbe aver fatto registrare un nuovo record ed è previsto ancora in crescita nel 2013”. Ma ipotizza anche che, in presenza di un risultato elettorale “rassicurante”, si potrebbe immaginare “un’inversione di tendenza nel secondo trimestre del 2013”. Per i concessionari riuniti in Federauto, “nonostante il forte contributo delle Km zero, nel 2012 si sono vendute 347.650 auto in meno rispetto al 2011, equivalenti a un fatturato di circa 7 miliardi di euro”.
E se il prossimo Governo non prenderà “coscienza della grave crisi che attanaglia il settore” nel 2013 “il mercato potrebbe avvicinarsi a 1.330.000 unità”. L’Unrae, che riunisce gli importatori esteri in Italia, sottolinea che “a causa delle mancate immatricolazioni si saranno persi nel 2012 2,3 miliardi di euro di Iva, cui si aggiungono circa 95 milioni di euro di minor incasso Ipt rispetto al 2011”. E l’Anfia invoca l’urgenza di “un piano d’azione per la salvaguardia e il rilancio dell’industria automotive in Italia”.