La Svizzera ha fretta e non vuole aspettare i tempi lunghi dell’Italia, così è pronta a mettere sul piatto 230 milioni di franchi (oltre 180 milioni di euro) per finanziare il potenziamento della rete ferroviaria a Sud dell’AlpTransit, cioè in Lombardia, e poter al più presto togliere i Tir dalle strade facendo viaggiare le merci via treno. Per raggiungere questo obiettivo la Svizzera ha avviato l’imponente cantiere dell’AlpTransit che permetterà ai convogli di viaggiare ad alta velocità tra Zurigo e Lugano. Due i tunnel ferroviari in costruzione: il primo, quello del San Gottardo (57 chilometri di lunghezza) sarà pronto nel 2016, il secondo, sotto il Monte Ceneri (15 chilometri) nel 2019.
Il problema, grosso per gli elvetici, è che una volta arrivati a Lugano i treni dovranno tirare il freno perché da lì in poi i binari non sono più in grado di sostenere i transiti veloci e frequenti necessari per convincere le imprese a far viaggiare le merci sui binari e non sull’asfalto. Nei giorni scorsi il Consiglio federale di Berna, ovvero il governo della Confederazione elvetica, ha dichiarato di essere pronto a investire 940 milioni di franchi per rimuovere tutti quegli ostacoli (gallerie troppo piccole, impianti di segnalazione inadeguati e così via) che, a Nord e a Sud dell’AlpTransit, oggi impediscono il passaggio dei vagoni che trasportano i Tir e le loro merci. E poiché, come mette nero su bianco in un comunicato lo stesso Consiglio federale, il sistema funzionerà “solo se sarà proseguito sul versante italiano”, Berna è disponibile a destinare 230 di quei 940 milioni di franchi all’Italia, visto che il nostro Paese al momento non ha in programma grandi interventi di potenziamento delle linee né lungo l’asse Chiasso-Como-Milano né sul versante varesino, in direzione dell’aeroporto di Malpensa e del grande terminal della Hupac di Busto Arsizio-Gallarate, dove i camion e i container possono salire e scendere dai treni. “Il Consiglio federale”, si legge nel comunicato ufficiale di Berna, “prevede di incentivare con un prefinanziamento i lavori di ampliamento lungo le tratte Chiasso-Milano e lungo la parte italiana della linea di Luino tra Ranzo (in Ticino, ndr) e Gallarate”. La Svizzera, insomma, evidentemente insoddisfatta di come si stiano mettendo le cose al di qua del confine, dà la sveglia all’Italia. E non solo. Ci mette pure i soldi.